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'Un passo avanti e due indietro' di Lorenzo Manfredini

7/2/2017

2 Commenti

 
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Le linee interne con le quali il pensiero femminile si carica di emozioni in presenza di crisi più o meno passeggere, di dubbi d’amore e di litigi, diventa in troppe circostanze, una trappola senza via d’uscita.

Negli esempi di oggi, la dinamica della coppia vede lei affrontare problemi e chiedere soluzioni. Vede lui sfuggire al confronto e banalizzare le richieste dell’altra.

Dopo un periodo di conflitti con la museruola, di contrasti verbali, di colpevolizzazioni reciproche e di mancanza di dialogo, il bisogno di conferme confluisce in distanza e rabbia.

Con la sensazione di fare un passo avanti e due indietro, la donna si accorge di essere sola con figli e spaiata, con un compagno invisibile. Ognuno con i propri interessi.

Eppure, ieri era amore. Oggi instabilità. E domani? Odio, indifferenza, disinteresse o accettazione? O balla che ti passa?

Come si vive male, tutto ciò! Che spiacevole deriva!

All'inizio si invitava l’altro a cambiare, ma si producevano circoli viziosi e muri, alternati a momenti di depressione e rabbia. Più durava nel tempo il disagio e l’incomunicabilità, più la vita di coppia si raffreddava e più l’intimità diventava insufficiente a ricreare armonia.

Se pensiamo che il cervello dell’uomo si attiva verso la preda e quindi tende ad affrontare i problemi con il cannocchiale della sopravvivenza, mentre la donna vede la sua sopravvivenza transitare attraverso le coloriture emozionali, si può dichiarare incolmabile il gap comunicativo maschio femmina. A meno che ci sia una resa reciproca all’orgoglio, ai giochi di potere sull’altro, alle accuse svalutanti, alla colpevolizzazione e ai lamenti.

Come si fa ad accettare l’altro così com’è? Mi chiedo.
‘Quale crescita psicologica deve avvenire dentro di noi?’
Come, concretamente, riuscire a sostituire la parola ‘tu’ all’ ‘io’.
Come sbarazzarsi delle temute e odiate conseguenze di un abbandono irreversibile?
Come permettersi il diritto di esprimere i propri sentimenti e ripensare alla propria vita?

Quant’è difficile tutto questo!
E’ una questione di spazi (prospettive con cui si guardano le cose), di tempi che la coppia si concede al dialogo, di energia a disposizione o di crescita personale?

2 Commenti
titti08.
7/2/2017 11:09:34 am

Buon giorno Lorenzo ,
La vita nel suo insieme, quella di coppia maggiormente, è una palestra con molti attrezzi, , ognuno serve ad allenare una parte del corpo.
Gli attrezzi vanno provati e usati.e usati ancora con costanza e fiducia, l'allenamento continuo è essenziale per arrivare alla performance.
In una coppia però dobbiamo allenarci entrambi, ognuno con le proprie forze, questo si, con i propri ritmi.
Siamo diversi,, abbiamo tempi, modi, percezioni, emozioni, convinzioni diverse, ma se c'è la volontà di entrambi, di arrivare all'equilibrio, alla condivisione , all'ascolto, se veramente vogliamo "CRESCERE" ; allora il gambero può trasformarsi in un delfino che guizza, gioca, esplora spazi infiniti, con la voglia di spingersi sempre più avanti.

Oggi c'è il sole, ho ammirato come sempre l'alba, all'apparenza sempre uguale ma all'occhio attento...così diversa, l'importante è emozionarsi sempre . Buona giornata Lorenzo un grazie infinito, quando la tua testa ingarbugliata non ci arriva..........serve "la luna"

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Lorenzo Manfredini
8/2/2017 08:26:11 am

Cara Tiziana, grazie delle tue belle riflessioni

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Psicologo – Psicoterapeuta dell'approccio Cognitivo e Corporeo
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