Ogni giorno è ricco di scadenze, esami, bilanci, valutazioni. Ogni periodo ci sottopone ad analisi, osservazioni, verifiche. Ogni giorno c’è qualcosa su cui procrastiniamo. Se va bene facciamo le cose all’ultimo minuto utile, se va male rimandiamo a un momento più adatto. Ma mi chiedo: ‘qual è il momento più adatto per fare le cose?’ Non è meglio imparare ad anticipare? E come farlo eventualmente? Sulla soglia del nostro fare, c’è sempre qualcosa che rinvia, ritarda, dilaziona. Sono le paure (del successo, di sbagliare, del giudizio, dell’ignoto), il perfezionismo, lo stile di gestione dei problemi, la pianificazione degli impegni, le aspettative irrealistiche, la bassa autostima, la mancanza di scopo e direzione, a limitare la nostra efficienza. In effetti, se pensiamo a tutte queste componenti e alla loro attivazione o disinnesco, siamo scoraggiati prima di iniziare qualsiasi cosa. E allora può soccorrerci un piccolo ma significativo cambio di mentalità e approccio. Iniziamo con il pensare solo alla giornata in corso. Questo ci permette di realizzare due risultati: non ci sovraccarica di responsabilità e miglioriamo ogni giorno con nuove abitudini. Impariamo a dedicare alcuni minuti alla visualizzazione di una giornata ideale (rituale mattutino, obiettivo della giornata, spazio di lavoro, persone che incontriamo). Insomma tutto ciò che è utile per suggerire al nostro motore interiore la direzione corretta della giornata. Facciamo tante piccole cose ognuna delle quali rappresenta il gradino della scala che ci siamo prefissati. Sono quei piccoli passi, quei dieci quindici minuti di attività, che ci portano giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, a mettere insieme tante piccole cose fatte bene. Quando iniziamo qualcosa facciamolo subito, bastano uno o due minuti per iniziare una nuova abitudine ed entrare in un flusso di lavoro. Implementiamo un metodo più efficace per evidenziare ciò che realizziamo. Scriviamolo, attacchiamolo al muro se serve, mettiamocelo davanti agli occhi. E poniamo una x su tutte le piccole cose che concretizziamo. Prendiamo il bicchiere mezzo pieno della procrastinazione e impariamo a rimandare un comportamento negativo a domani. E’ un buon modo per intaccare le piccole abitudini negative. Infine, cerchiamo conferme e feedback positivi per i nostri piccoli raggiungimenti. Il riconoscimento che ne ricaviamo è un’ottima leva per affrontare e superare le nostre difficoltà. Che dire, piccole azioni, piccoli passi, grandi risultati. Cominciamo dalle piccole cose, concentriamoci sulla quantità, se serve ad avvicinarci a ciò che è importante per noi. La qualità verrà dalle buone abitudini che avremo tonificato. Scopri come rendere tutto più interessante --> Ragionaci su
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