
Se ci ascoltiamo, impariamo con stupore che di rado sappiamo cosa realmente sentiamo, desideriamo, pensiamo o di cosa abbiamo bisogno. O almeno non ne siamo sicuri. Non è chiaro se ciò che sentiamo abbia l’indirizzo giusto: desiderio di tutto o benessere spirituale? Bisogni infantili, sopravvivenza o desiderio di amore per la vita?
Questo avviene quando, per i più svariati motivi, errori o curiosità, desideriamo scoprire chi siamo e perché ci comportiamo in un determinato modo. Questa ricerca avviene in modo non lineare e spesso inusuale. In effetti, cominciamo a ‘conoscerci’ se ci interroghiamo su azioni e reazioni non propriamente equilibrate. Ad esempio quando riconosciamo alcuni maldestri processi interiori: pretese, sentimenti confusi, paure ingiustificate, sensi di colpa, modi in cui denigriamo noi stessi e/o ci puniamo. Lì ci dobbiamo soffermare e seguirne l’eco.
Insomma, per conoscerci, o ci attrezziamo di strumenti adatti a riconoscere e sciogliere i nodi interiori, o la nostra vita diventa molto complicata.
I nostri problemi hanno radici comuni, siamo umani. E naturalmente non siamo mai fermi. Sbagliamo e ci correggiamo, ci ripetiamo e ci modifichiamo. Spesso rimaniamo uguali a noi stessi, o così crediamo. Più spesso l’indirizzo verso cui ci rivolgiamo è quello del volere a tutti i costi, del controllo e dell’onnipotenza. E non è quello giusto.
Il territorio interiore è manipolabile, ma in potenza è un terreno di libertà. Rappresenta un luogo di contenuti disponibili ad essere osservati in modo imparziale, esaminati ed espressi attraverso la lente della crescita e della trasformazione personale.
Partendo dall’idea astratta e immatura che tutto ciò che desideriamo debba essere appagato, dobbiamo fare un salto di qualità e apprezzare come anche le esperienze che meno ci piacciono hanno il loro scopo. Ci offrono l’opportunità di imparare la libertà e la felicità delle cose che accadono.
Scoprire ciò che frustra i nostri desideri e reazioni, evidenzia emozioni e comportamenti immaturi, e ci invita a fare un serio esame di coscienza.
Cosa ci mette sul binario giusto?
La consapevolezza delle nostre emozioni, azioni e reazioni. Non la pretesa fine a se stessa, ma il desiderio naturale di migliorare il nostro modo d’amare e di essere felici. E di permettere all’altro di sentirsi vero verso di noi.
Questo avviene quando, per i più svariati motivi, errori o curiosità, desideriamo scoprire chi siamo e perché ci comportiamo in un determinato modo. Questa ricerca avviene in modo non lineare e spesso inusuale. In effetti, cominciamo a ‘conoscerci’ se ci interroghiamo su azioni e reazioni non propriamente equilibrate. Ad esempio quando riconosciamo alcuni maldestri processi interiori: pretese, sentimenti confusi, paure ingiustificate, sensi di colpa, modi in cui denigriamo noi stessi e/o ci puniamo. Lì ci dobbiamo soffermare e seguirne l’eco.
Insomma, per conoscerci, o ci attrezziamo di strumenti adatti a riconoscere e sciogliere i nodi interiori, o la nostra vita diventa molto complicata.
I nostri problemi hanno radici comuni, siamo umani. E naturalmente non siamo mai fermi. Sbagliamo e ci correggiamo, ci ripetiamo e ci modifichiamo. Spesso rimaniamo uguali a noi stessi, o così crediamo. Più spesso l’indirizzo verso cui ci rivolgiamo è quello del volere a tutti i costi, del controllo e dell’onnipotenza. E non è quello giusto.
Il territorio interiore è manipolabile, ma in potenza è un terreno di libertà. Rappresenta un luogo di contenuti disponibili ad essere osservati in modo imparziale, esaminati ed espressi attraverso la lente della crescita e della trasformazione personale.
Partendo dall’idea astratta e immatura che tutto ciò che desideriamo debba essere appagato, dobbiamo fare un salto di qualità e apprezzare come anche le esperienze che meno ci piacciono hanno il loro scopo. Ci offrono l’opportunità di imparare la libertà e la felicità delle cose che accadono.
Scoprire ciò che frustra i nostri desideri e reazioni, evidenzia emozioni e comportamenti immaturi, e ci invita a fare un serio esame di coscienza.
Cosa ci mette sul binario giusto?
La consapevolezza delle nostre emozioni, azioni e reazioni. Non la pretesa fine a se stessa, ma il desiderio naturale di migliorare il nostro modo d’amare e di essere felici. E di permettere all’altro di sentirsi vero verso di noi.