
Non lo avresti mai pensato. Arrivato alla soglia degli anta, dopo aver investito tutto nell’attività e nei tuoi sogni, oggi sei di fronte a tre strade.
Lasciare tutto, compresi i disagi, i debiti e la sensazione di fallimento. Vendere casa e ripianare tutti i sospesi, spegnendo i tuoi sogni di una vecchiaia al mare. Proseguire l’attività, ma in modo nuovo.
Capita a molti. Il problema è che non si sente più quella bella sensazione corporea di sentirsi connessi con qualcosa di intimo e di grande. Non si sente più il sostegno interiore.
Nel tentativo di stimolare il subconscio a indicare la via, ci si rilassa ma non ci si riesce a riconnettere. L’attenzione va via e i pensieri seppelliscono le sensazioni.
La mattina ci si alza con entusiasmo, il pomeriggio ci si deprime e la notte diventa un inferno. E’ come cominciare la giornata dal fondo di un pozzo buio e stretto, dal quale non si riesce a risalire: mancano gli appigli, manca l’archetipo della risalita.
La testa e la pancia viaggiano altrove.
E allora l’idea è quella di prendere un foglio, meglio un’agenda, nella quale scrivere le associazioni che vengono alla luce e incontrare le sensazioni e le domande vitali che danno voce alla sopravvivenza e al vuoto interiore.
Quindi, non un rilassamento, non la consegna al risultato di un’idea fortunata nata nell’assopimento, ma una mano che dà inchiostro alle sensazioni e motore a nuovi circuiti del cervello.
Da una domanda psicologica, moltiplicata da un sentire profondo, si avvia quella musica di parole convincenti e mirate che indirizzano le azioni da intraprendere.
E allora si scopre che la mano e il movimento creano la connessione tra il sentire, il pensare e l’agire.
Così opera il subconscio. Le mani parlano, i pensieri si alzano sugli oggetti della mente, gli sguardi si incrociano, il movimento diventa musica e ciò che si sente diventa armonia, energia, rigenerazione.
Lasciare tutto, compresi i disagi, i debiti e la sensazione di fallimento. Vendere casa e ripianare tutti i sospesi, spegnendo i tuoi sogni di una vecchiaia al mare. Proseguire l’attività, ma in modo nuovo.
Capita a molti. Il problema è che non si sente più quella bella sensazione corporea di sentirsi connessi con qualcosa di intimo e di grande. Non si sente più il sostegno interiore.
Nel tentativo di stimolare il subconscio a indicare la via, ci si rilassa ma non ci si riesce a riconnettere. L’attenzione va via e i pensieri seppelliscono le sensazioni.
La mattina ci si alza con entusiasmo, il pomeriggio ci si deprime e la notte diventa un inferno. E’ come cominciare la giornata dal fondo di un pozzo buio e stretto, dal quale non si riesce a risalire: mancano gli appigli, manca l’archetipo della risalita.
La testa e la pancia viaggiano altrove.
E allora l’idea è quella di prendere un foglio, meglio un’agenda, nella quale scrivere le associazioni che vengono alla luce e incontrare le sensazioni e le domande vitali che danno voce alla sopravvivenza e al vuoto interiore.
Quindi, non un rilassamento, non la consegna al risultato di un’idea fortunata nata nell’assopimento, ma una mano che dà inchiostro alle sensazioni e motore a nuovi circuiti del cervello.
Da una domanda psicologica, moltiplicata da un sentire profondo, si avvia quella musica di parole convincenti e mirate che indirizzano le azioni da intraprendere.
E allora si scopre che la mano e il movimento creano la connessione tra il sentire, il pensare e l’agire.
Così opera il subconscio. Le mani parlano, i pensieri si alzano sugli oggetti della mente, gli sguardi si incrociano, il movimento diventa musica e ciò che si sente diventa armonia, energia, rigenerazione.