
In molte circostanze. situazioni e ambienti, ci sentiamo inadeguati e disadattati. Il più delle volte ci arrangiamo, ma c’è qualcosa che non fluisce bene.
Le opportunità non mancano. In una presentazione, un’intervista, un compito, nella realizzazione di un progetto o di un sogno, può capitare l’occasione della vita, ma per qualche motivo non riusciamo a coglierla. Ci sentiamo impotenti nel fingere di essere qualcuno che non sentiamo vero. E se non riusciamo in nessuno dei nostri ruoli: figlio, studente, marito, genitore, lavoratore, ci sentiamo come un piccolo nodo triste in gola.
A volte ci accontentiamo dei souvenir che testimoniano i nostri risultati, il nostro esserci stati o i nostri successi. Non sempre però sappiamo come sperare, o dire di sì, o scegliere la cosa importante della vita, anche quando ce l’abbiamo di fronte.
E cosa ci impedisce di volere o di meritare qualcosa di buono dalla vita?
Se si potesse tornare indietro da certi fallimenti personali forse diremmo: ‘mi allenerei di più, studierei di più, crederei di più in me stesso, insegnerei a me stesso a volere le cose, ad alzarmi in piedi e a cercarle. Sì, perché anche io faccio parte della stanza’.
E così, quando la luce della consapevolezza si accende, scopriamo che non è bene crogiolarsi di fronte a una bottiglia, a una slot mangiasoldi, a girovagare alla ricerca di amici pigroni o, peggio, a perdersi nei propri ricordi.
E’ meglio non ascoltare quella voce che ti dice: ‘taci!’. E’ meglio ascoltare quella voce che ti dice di cambiare la tua storia. Che ti invita a raccontare le cose che ti hanno salvato e di quante volte ti sei reinventato dalle rovine delle tue scelte.
Dalle storie dei nostri fallimenti, scopriamo le vie di qualcosa di nuovo e meraviglioso. Tutto quello che deve accadere è dare voce alla storia che, anche nel peggiore dei fallimenti, recita: ‘tu sei meraviglioso e se ancora non lo sai, hai la capacità di reinventare te stesso senza fine’. Questa è la nostra bellezza!
Si può essere alcolizzati, drogati, giocatori compulsivi, ex carcerati, dei sopravvissuti. Si può perdere tutto, soldi, lavoro, casa, compagno/a, figli. Si può perdere la testa e stare nel punto morto del proprio fallimento, ma la nostra storia merita di essere ascoltata e raccontata come la storia di una nuova specie di uomini che sanno reinventarsi.
Le opportunità non mancano. In una presentazione, un’intervista, un compito, nella realizzazione di un progetto o di un sogno, può capitare l’occasione della vita, ma per qualche motivo non riusciamo a coglierla. Ci sentiamo impotenti nel fingere di essere qualcuno che non sentiamo vero. E se non riusciamo in nessuno dei nostri ruoli: figlio, studente, marito, genitore, lavoratore, ci sentiamo come un piccolo nodo triste in gola.
A volte ci accontentiamo dei souvenir che testimoniano i nostri risultati, il nostro esserci stati o i nostri successi. Non sempre però sappiamo come sperare, o dire di sì, o scegliere la cosa importante della vita, anche quando ce l’abbiamo di fronte.
E cosa ci impedisce di volere o di meritare qualcosa di buono dalla vita?
Se si potesse tornare indietro da certi fallimenti personali forse diremmo: ‘mi allenerei di più, studierei di più, crederei di più in me stesso, insegnerei a me stesso a volere le cose, ad alzarmi in piedi e a cercarle. Sì, perché anche io faccio parte della stanza’.
E così, quando la luce della consapevolezza si accende, scopriamo che non è bene crogiolarsi di fronte a una bottiglia, a una slot mangiasoldi, a girovagare alla ricerca di amici pigroni o, peggio, a perdersi nei propri ricordi.
E’ meglio non ascoltare quella voce che ti dice: ‘taci!’. E’ meglio ascoltare quella voce che ti dice di cambiare la tua storia. Che ti invita a raccontare le cose che ti hanno salvato e di quante volte ti sei reinventato dalle rovine delle tue scelte.
Dalle storie dei nostri fallimenti, scopriamo le vie di qualcosa di nuovo e meraviglioso. Tutto quello che deve accadere è dare voce alla storia che, anche nel peggiore dei fallimenti, recita: ‘tu sei meraviglioso e se ancora non lo sai, hai la capacità di reinventare te stesso senza fine’. Questa è la nostra bellezza!
Si può essere alcolizzati, drogati, giocatori compulsivi, ex carcerati, dei sopravvissuti. Si può perdere tutto, soldi, lavoro, casa, compagno/a, figli. Si può perdere la testa e stare nel punto morto del proprio fallimento, ma la nostra storia merita di essere ascoltata e raccontata come la storia di una nuova specie di uomini che sanno reinventarsi.