
Sono anni che scrivo libri, articoli, condivido riflessioni.
In questi ultimi anni ho scelto la modalità dei post: argomenti attuali, frasi brevi, riflessioni. A volte poesia.
Lo stimolo lo ricevo dalle persone che vengono in terapia, negli incontri di coaching e di counseling, nelle esperienze al confine della vita che corrono sul filo di anima e ragionamento.
All’inizio pensavo semplicemente di condividere pensieri in libertà. Oggi penso che quelle sintesi facciano bene a me, alle persone che le leggono e soprattutto alle persone che sono state lo stimolo primario di quelle riflessioni.
E così mi rendo conto che non parlo solo di ciò che penso io, ma di ciò che emerge nelle sedute. Parlo di teorie che sono valide negli incontri, dove fioriscono.
Sono riflessioni che talvolta finiscono in un unico post e lasciano di stucco. Talaltra, le riflessioni parlano di emozioni e teorie psicologiche, surfeggiano sulle onde delle parole e delle emozioni e non hanno un significato scientifico, ma artistico.
Per questo, quando posto un tema, non replico, non lo difendo. Non ne ho bisogno. Non ho sposato una causa. Ho condiviso una teoria, un momento, un passaggio. Ce ne saranno altri. Ci preoccuperemo, come faceva genialmente Michelangelo, di estrarre l’anima delle cose: anche dove l’anima sembra dirci poco, cercare di abbozzarla è già un lusso.
Quindi, oggi, mi rendo conto che ciò che scrivo arriva come una pillola di terapia, un piccolo innesco per la giornata o per un momento, e dove il sapere, attraverso un like o una condivisione, che il post è stato letto, forse apprezzato, magari commosso, mi rende felice due volte.
La prima perché mi invita a cogliere l’anima delle cose, in molte cose. La seconda perché l’anima di ogni incontro realizza la sua vera natura: l’espressione di un processo creativo, armonico e vitale, che non finisce in un incontro. Prosegue con ognuno di voi.
Per cui dico grazie a tutti voi che, leggendo i post, contribuite alla diffusione di pensieri che nascono sull’uscio della vita e rimbalzano generosamente.
In questi ultimi anni ho scelto la modalità dei post: argomenti attuali, frasi brevi, riflessioni. A volte poesia.
Lo stimolo lo ricevo dalle persone che vengono in terapia, negli incontri di coaching e di counseling, nelle esperienze al confine della vita che corrono sul filo di anima e ragionamento.
All’inizio pensavo semplicemente di condividere pensieri in libertà. Oggi penso che quelle sintesi facciano bene a me, alle persone che le leggono e soprattutto alle persone che sono state lo stimolo primario di quelle riflessioni.
E così mi rendo conto che non parlo solo di ciò che penso io, ma di ciò che emerge nelle sedute. Parlo di teorie che sono valide negli incontri, dove fioriscono.
Sono riflessioni che talvolta finiscono in un unico post e lasciano di stucco. Talaltra, le riflessioni parlano di emozioni e teorie psicologiche, surfeggiano sulle onde delle parole e delle emozioni e non hanno un significato scientifico, ma artistico.
Per questo, quando posto un tema, non replico, non lo difendo. Non ne ho bisogno. Non ho sposato una causa. Ho condiviso una teoria, un momento, un passaggio. Ce ne saranno altri. Ci preoccuperemo, come faceva genialmente Michelangelo, di estrarre l’anima delle cose: anche dove l’anima sembra dirci poco, cercare di abbozzarla è già un lusso.
Quindi, oggi, mi rendo conto che ciò che scrivo arriva come una pillola di terapia, un piccolo innesco per la giornata o per un momento, e dove il sapere, attraverso un like o una condivisione, che il post è stato letto, forse apprezzato, magari commosso, mi rende felice due volte.
La prima perché mi invita a cogliere l’anima delle cose, in molte cose. La seconda perché l’anima di ogni incontro realizza la sua vera natura: l’espressione di un processo creativo, armonico e vitale, che non finisce in un incontro. Prosegue con ognuno di voi.
Per cui dico grazie a tutti voi che, leggendo i post, contribuite alla diffusione di pensieri che nascono sull’uscio della vita e rimbalzano generosamente.