
Quando percepiamo la ricchezza della nostra vita dispiegarsi in ritmi intensi e appaganti e alla sera ce la raccontiamo in fatti di cronaca e obiettivi raggiunti, sentiamo dentro di noi di avere una storia: un passato, un presente e un futuro, definiti e riconoscibili. Ci sentiamo nei nostri panni, nei nostri anni, nei nostri ruoli. Abbiamo una identità. Viviamo le nostre inquietudini e ansie e aneliamo ad un futuro coerente, di progetti e sogni.
Ma quando ci soffermiamo sulle cose che hanno influenzato la nostra vita, sulle cose apprese e godute, sul movimento della nostra energia, sulle cose che contano davvero, il nostro interesse cade sugli eventi della consapevolezza. E il tipo di persona che sperimentiamo è del tutto diversa.
Affiorano i ricordi degli anni giovanili con un occhio alle esperienze della consapevolezza che hanno davvero cambiato la nostra vita, a dispetto di un’educazione e di un mondo troppo vincolanti.
Si scopre un modo tutto nuovo di vivere senza filtri e senza dipendenze, una vita trasparente ed esuberante che trapela nella risata, nel piacere, nella felicità, ma accoglie le diversità, i vincoli, i drammi, le tragedie. Non si oppone, non prende posizione, diventa solo selettiva. Si sperimenta e si sceglie la realtà nella quale vivere.
E’ una vita che viene vissuta nella magia degli intrecci di ogni relazione, in ogni persona ed esperienza. E’ l’espressione artistica di chi guarda il cielo e vede l’infinito.
Vede le persone incontrarsi in vite parallele, in pellegrinaggio tra fenomeni interiori e mondo, e le accoglie.
E anche quando il dolore mentale rasenta la follia e si perdono i ricordi, e si vive in un inferno personale, la consapevolezza riporta la verità al centro dei propri interessi. Spicca quel bisogno unico di ritrovarsi e vivere nel contesto dell’essere, dell’ascolto e del silenzio.
E’ quel silenzio speciale dove si impara ad amare le gioiose vibrazioni di pensieri, emozioni e vita da condividere con l’amato e gli amici di ogni giorno, e con le care persone che vivono in altri mondi e che di tanto intanto si affacciano al nostro.
Ma quando ci soffermiamo sulle cose che hanno influenzato la nostra vita, sulle cose apprese e godute, sul movimento della nostra energia, sulle cose che contano davvero, il nostro interesse cade sugli eventi della consapevolezza. E il tipo di persona che sperimentiamo è del tutto diversa.
Affiorano i ricordi degli anni giovanili con un occhio alle esperienze della consapevolezza che hanno davvero cambiato la nostra vita, a dispetto di un’educazione e di un mondo troppo vincolanti.
Si scopre un modo tutto nuovo di vivere senza filtri e senza dipendenze, una vita trasparente ed esuberante che trapela nella risata, nel piacere, nella felicità, ma accoglie le diversità, i vincoli, i drammi, le tragedie. Non si oppone, non prende posizione, diventa solo selettiva. Si sperimenta e si sceglie la realtà nella quale vivere.
E’ una vita che viene vissuta nella magia degli intrecci di ogni relazione, in ogni persona ed esperienza. E’ l’espressione artistica di chi guarda il cielo e vede l’infinito.
Vede le persone incontrarsi in vite parallele, in pellegrinaggio tra fenomeni interiori e mondo, e le accoglie.
E anche quando il dolore mentale rasenta la follia e si perdono i ricordi, e si vive in un inferno personale, la consapevolezza riporta la verità al centro dei propri interessi. Spicca quel bisogno unico di ritrovarsi e vivere nel contesto dell’essere, dell’ascolto e del silenzio.
E’ quel silenzio speciale dove si impara ad amare le gioiose vibrazioni di pensieri, emozioni e vita da condividere con l’amato e gli amici di ogni giorno, e con le care persone che vivono in altri mondi e che di tanto intanto si affacciano al nostro.