
L’argomento di questo post riguarda l’amore visto da quell’angolo di cuore, fragile e insicuro, che presenta il conto quasi ad ogni caffè o telefonata e che si chiama ‘dipendenza affettiva’.
Nell’amore, le emozioni viaggiano in parallelo con i pensieri e costruiscono ponti, case e chiese. Ma nei momenti di fragilità deviano in cavilli e fantasticherie, nastri e nastrifici, fino a diventare tormenti.
Basta che l’altro non sia come noi desideriamo, per essere pronti a pensare al peggio: creiamo fiocchi di pensieri negativi ed edifichiamo nastrifici per confermare tutto il male che proviamo.
Diventiamo delle piattole e, in breve, passiamo dall’amore alla disperazione, dalla stima di noi stessi alla nullità.
Se cadiamo in questo loop, all’interno del quale siamo possessivi, egocentrici, gelosi, controllanti, insicuri, l’assillo è che non meritiamo di stare bene.
Naturalmente, la vita reale è piena di ‘tira e molla’ sul tema ‘mi ama/non mi ama’, ed è difficile accettare l’altro per quello che è, così come è difficile lasciarlo per quello che non è.
Per interrompere questo circolo vizioso dobbiamo formulare un pensiero diverso che integri le nostre oscillazioni emotive. Dobbiamo mettere dei punti e realizzare che stare con qualcuno in modo consapevole, significa tenerlo sulle ginocchia anche quando non è lì con noi, ma altrove.
Spetta a noi apprezzare quell’unione, ma spetta sempre a noi continuare a vivere la nostra vita. Se pensiamo che sono le conferme dell’altro a farci sentire bene, cadiamo nella soggezione affettiva.
Quindi, accettare e poi abbandonare, sono il frutto di meccanismi interiori che abbiamo bisogno di rendere consapevoli per decidere come stare, come vivere e, nel caso, come abbandonare in modo splendido. Il beneficio? Non dipendere dall’altro, ma dalla nostra consapevolezza.
Una cosa è certa, quando siamo consapevoli e le decisioni sono totali, ogni problema ‘mi ama/non mi ama, amo/non amo, cade da sé. Siamo consapevoli di volerci bene e di amare. Punto! La prossima volta che cadiamo nella dipendenza affettiva, pensiamo ai nastri (mentali), al fatto che è fantastico esserne consapevoli dedicandoci ai fatti e non a perdere tempo.
Nell’amore, le emozioni viaggiano in parallelo con i pensieri e costruiscono ponti, case e chiese. Ma nei momenti di fragilità deviano in cavilli e fantasticherie, nastri e nastrifici, fino a diventare tormenti.
Basta che l’altro non sia come noi desideriamo, per essere pronti a pensare al peggio: creiamo fiocchi di pensieri negativi ed edifichiamo nastrifici per confermare tutto il male che proviamo.
Diventiamo delle piattole e, in breve, passiamo dall’amore alla disperazione, dalla stima di noi stessi alla nullità.
Se cadiamo in questo loop, all’interno del quale siamo possessivi, egocentrici, gelosi, controllanti, insicuri, l’assillo è che non meritiamo di stare bene.
Naturalmente, la vita reale è piena di ‘tira e molla’ sul tema ‘mi ama/non mi ama’, ed è difficile accettare l’altro per quello che è, così come è difficile lasciarlo per quello che non è.
Per interrompere questo circolo vizioso dobbiamo formulare un pensiero diverso che integri le nostre oscillazioni emotive. Dobbiamo mettere dei punti e realizzare che stare con qualcuno in modo consapevole, significa tenerlo sulle ginocchia anche quando non è lì con noi, ma altrove.
Spetta a noi apprezzare quell’unione, ma spetta sempre a noi continuare a vivere la nostra vita. Se pensiamo che sono le conferme dell’altro a farci sentire bene, cadiamo nella soggezione affettiva.
Quindi, accettare e poi abbandonare, sono il frutto di meccanismi interiori che abbiamo bisogno di rendere consapevoli per decidere come stare, come vivere e, nel caso, come abbandonare in modo splendido. Il beneficio? Non dipendere dall’altro, ma dalla nostra consapevolezza.
Una cosa è certa, quando siamo consapevoli e le decisioni sono totali, ogni problema ‘mi ama/non mi ama, amo/non amo, cade da sé. Siamo consapevoli di volerci bene e di amare. Punto! La prossima volta che cadiamo nella dipendenza affettiva, pensiamo ai nastri (mentali), al fatto che è fantastico esserne consapevoli dedicandoci ai fatti e non a perdere tempo.