
Quando dici che ci hai pensato, che ci hai provato, che hai cercato di essere positivo, ma che … niente è cambiato. Che non te ne va bene una. Non ti ingannare. Dopo ogni frase, dopo ogni tentativo, mettici il punto.
Cosa fai, invece? Ci metti le virgole: ‘sto male, virgola; adesso provo questo, virgola; penso positivo, virgola; sono un impulsivo, virgola; che vita di m…a, virgola. E tutto prosegue sulle ali dell’incudine: delle preoccupazioni e dei buoni propositi.
E invece, il punto significa tante cose. A capo, per esempio. Nulla è così importante. Le cose che viviamo sono brani della vita. Sono prototipi, eventualità, esperienze. Conta il centro: dove sei, dove guardi, cosa guardi. Fallo! Prova!
Cerca la gravità, senti la gravità, cerca il tuo centro e rimani lì. Non ti far distrarre. Per un attimo, dimenticati del corpo, delle tue emozioni e pensieri, e senti di non essere solo quelle cose lì.
Sentiti senza peso, senza respiro, senza giudizi e sperimenta la sensazione di sentire la leggerezza. Per un attimo, intensissimo, sentiti semplicemente leggero. Lasciati trasportare al centro di te stesso.
I tuoi problemi ci sono, le tensioni e le preoccupazioni, anche, ma adesso sono solo un po’ più in là e puoi mettere un punto a quello che osservi. Non hai bisogno di soffermarti e di ingarbugliarti. Puoi osservare in modo privilegiato qualcosa che è vicino, ma infinitamente lontano. Sei in contatto con te e hai consegnato ad uno spazio diverso le cose che ti angustiano. Le vedi là. Quello che conta è che puoi metterci un punto, qualsiasi cosa accada.
E quando ci riesci veramente, sei nella tua stazione interiore: puoi lasciare il corpo al suo normale funzionamento, puoi osservare le emozioni senza esserne travolto, puoi affrontare i problemi della vita nella loro essenza.
Sarai felice osservatore di una leggerezza senza tempo e affonderai le tue radici nella consapevolezza, ti aprirai a quel bisogno evoluto di sollevarti e di vedere le cose da una prospettiva diversa, senza sbarramenti. E quando metterai il punto a qualcosa della tua vita, sarai cosciente della realtà che vivi e, probabilmente, ti sentirai bene nell’andare a capo.
Cosa fai, invece? Ci metti le virgole: ‘sto male, virgola; adesso provo questo, virgola; penso positivo, virgola; sono un impulsivo, virgola; che vita di m…a, virgola. E tutto prosegue sulle ali dell’incudine: delle preoccupazioni e dei buoni propositi.
E invece, il punto significa tante cose. A capo, per esempio. Nulla è così importante. Le cose che viviamo sono brani della vita. Sono prototipi, eventualità, esperienze. Conta il centro: dove sei, dove guardi, cosa guardi. Fallo! Prova!
Cerca la gravità, senti la gravità, cerca il tuo centro e rimani lì. Non ti far distrarre. Per un attimo, dimenticati del corpo, delle tue emozioni e pensieri, e senti di non essere solo quelle cose lì.
Sentiti senza peso, senza respiro, senza giudizi e sperimenta la sensazione di sentire la leggerezza. Per un attimo, intensissimo, sentiti semplicemente leggero. Lasciati trasportare al centro di te stesso.
I tuoi problemi ci sono, le tensioni e le preoccupazioni, anche, ma adesso sono solo un po’ più in là e puoi mettere un punto a quello che osservi. Non hai bisogno di soffermarti e di ingarbugliarti. Puoi osservare in modo privilegiato qualcosa che è vicino, ma infinitamente lontano. Sei in contatto con te e hai consegnato ad uno spazio diverso le cose che ti angustiano. Le vedi là. Quello che conta è che puoi metterci un punto, qualsiasi cosa accada.
E quando ci riesci veramente, sei nella tua stazione interiore: puoi lasciare il corpo al suo normale funzionamento, puoi osservare le emozioni senza esserne travolto, puoi affrontare i problemi della vita nella loro essenza.
Sarai felice osservatore di una leggerezza senza tempo e affonderai le tue radici nella consapevolezza, ti aprirai a quel bisogno evoluto di sollevarti e di vedere le cose da una prospettiva diversa, senza sbarramenti. E quando metterai il punto a qualcosa della tua vita, sarai cosciente della realtà che vivi e, probabilmente, ti sentirai bene nell’andare a capo.