
Discutendo di arte, di filmati che trattano del vuoto, di onde radio e di suoni che possono essere tradotti in fotografie, di galassie lontane che sembrano interconnesse, può essere utile adottare e alternare due meta programmi mutuati dalla fisica quantistica, onda e particella, per osservare le nostre esperienze interiori.
Vedere le cose come particelle significa adottare modelli della realtà condivisi. Vederle come onda significa penetrare nel mondo delle possibilità.
Parlando di amori conclusi, di affetti familiari, di dolore, di trance creativa, ritroviamo in queste due prospettive il fascino di mondi coesistenti: duali e complementari.
Ad esempio, il dispiacere dei legami perduti, è attraversato da strade mai prese, da sentieri cui abbiamo girato le spalle: ‘onde’. Complice la condizione dell'essere solo ipotesi, come creature che si acquattano nel buio delle occasioni mancate. Ma anche rappresentano memorie di legami speciali che non muoiono mai: ‘particelle’.
L’amore della famiglia ritrovata, fra genitori, nonni e zii, l’esistenza, soprattutto, di un mondo segreto, ‘onde’, forma l’essenza nascosta delle cose che gli adulti si trasmettono con l’affetto: ’particelle’.
Il dolore, che da scintilla dell’arte, ‘onda’, diventa atto di ricostruzione curativo da raccontare e da condividere con le proprie opere raffinate: ‘particelle’.
La stato di trance, che da territorio del possibile, ‘onda’, diventa il luogo di apparizioni che affollano la vita di chi non dimentica il proprio passato e – anzi – lo trasforma in nutrimento per lo spirito: ‘particella’.
Vedere le cose come particelle significa adottare modelli della realtà condivisi. Vederle come onda significa penetrare nel mondo delle possibilità.
Parlando di amori conclusi, di affetti familiari, di dolore, di trance creativa, ritroviamo in queste due prospettive il fascino di mondi coesistenti: duali e complementari.
Ad esempio, il dispiacere dei legami perduti, è attraversato da strade mai prese, da sentieri cui abbiamo girato le spalle: ‘onde’. Complice la condizione dell'essere solo ipotesi, come creature che si acquattano nel buio delle occasioni mancate. Ma anche rappresentano memorie di legami speciali che non muoiono mai: ‘particelle’.
L’amore della famiglia ritrovata, fra genitori, nonni e zii, l’esistenza, soprattutto, di un mondo segreto, ‘onde’, forma l’essenza nascosta delle cose che gli adulti si trasmettono con l’affetto: ’particelle’.
Il dolore, che da scintilla dell’arte, ‘onda’, diventa atto di ricostruzione curativo da raccontare e da condividere con le proprie opere raffinate: ‘particelle’.
La stato di trance, che da territorio del possibile, ‘onda’, diventa il luogo di apparizioni che affollano la vita di chi non dimentica il proprio passato e – anzi – lo trasforma in nutrimento per lo spirito: ‘particella’.