
Che fenomeno è tuffarsi in acqua: è un’esperienza fisica che eleva lo spirito. L’apnea subacquea ci fa entrare nella dimensione del tempo che scorre come nei sogni. Ci aiuta a deporre il nostro ego e a fare esperienza delle nostre idee, dei turbamenti emotivi e delle nostre espressioni con umiltà e spirito di scoperta.
Uno degli effetti principali che regala l’apnea, è quello di favorire una serenità ispirata. Tuffarsi, per molti apneisti, è un immergersi nell’acqua della vita che scorre, per rinnovarsi e tornare più vivi e più efficienti.
In un mare di acqua immobile, l’apneista cade nell’acqua e dimentica i suoi pensieri. I pensieri cadono insieme ai suoi ricordi turbolenti, ma il mare come un utero accogliente, rimane immobile e passivo.
In un mare in movimento, che spaventa, il mare maestro e una mente maestra, compongono una ingegnosa sequela di rappresentazioni, che trasmettono un messaggio di superiore intelligenza.
Nell’esperienza abissale, il mare, nei suoi dinamismi, agisce energicamente e richiama quelle affinità che risvegliano lo spirito che appartiene all’esploratore. Il mare genera delle sensazioni e delle forme che accompagnano la mente dell’apneista alla contemplazione. Mentre i suoi sensi vigilano, la mente lascia entrare, elabora, fa sua questa esperienza di vita intima e libera.
Il mare accoglie un mondo di emozioni, di pensieri e di sensazioni e la mente le ricombina in un diverso ordine, formando una nuova sequenza di significati completamente diversi.
Questa è, in potenza, l’attività dello spirito, di quella cosa che in ogni tuffo si rinnova di primitivo e sublime: il differenziarsi della coscienza.
Uno degli effetti principali che regala l’apnea, è quello di favorire una serenità ispirata. Tuffarsi, per molti apneisti, è un immergersi nell’acqua della vita che scorre, per rinnovarsi e tornare più vivi e più efficienti.
In un mare di acqua immobile, l’apneista cade nell’acqua e dimentica i suoi pensieri. I pensieri cadono insieme ai suoi ricordi turbolenti, ma il mare come un utero accogliente, rimane immobile e passivo.
In un mare in movimento, che spaventa, il mare maestro e una mente maestra, compongono una ingegnosa sequela di rappresentazioni, che trasmettono un messaggio di superiore intelligenza.
Nell’esperienza abissale, il mare, nei suoi dinamismi, agisce energicamente e richiama quelle affinità che risvegliano lo spirito che appartiene all’esploratore. Il mare genera delle sensazioni e delle forme che accompagnano la mente dell’apneista alla contemplazione. Mentre i suoi sensi vigilano, la mente lascia entrare, elabora, fa sua questa esperienza di vita intima e libera.
Il mare accoglie un mondo di emozioni, di pensieri e di sensazioni e la mente le ricombina in un diverso ordine, formando una nuova sequenza di significati completamente diversi.
Questa è, in potenza, l’attività dello spirito, di quella cosa che in ogni tuffo si rinnova di primitivo e sublime: il differenziarsi della coscienza.