
Il temperamento non si cambia, il carattere si forma e la comunicazione è un’ottima chance per coordinare le nostre fitte autostrade interiori.
Sui disastri famigliari del passato, sulle incertezze affettive del presente e sulle normali relazioni di vita quotidiana, la comunicazione, come le cellule staminali, può inondare ogni cosa che viviamo di nuove reti e significati: dai ricordi da ristrutturare, alle esperienze spiacevoli che reclamano soddisfazione, ai progetti di vita che non decollano.
Come può la comunicazione essere curativa su piani così diversi? Spesso, quando pensiamo alla comunicazione come ad un semplice scambio di informazioni, ci sentiamo inefficaci nel soddisfare i nostri bisogni più intimi.
Evidentemente, c’è la necessità di attivare una o più chiavi di lettura speciali per distillare, dal nostro modo di comunicare, un elisir di salute interiore.
La prima chiave è la prospettiva. E’ l’altro che va visto, non noi.
La seconda è il feedback sui comportamenti, la loro rivalutazione positiva e la tessitura di significati nuovi e originali, a ciò che accade.
E, terza, l’accettazione della realtà. Che brividi.
Vediamone quattro applicazioni.
Con qualsiasi cosa accada, è utile, se non necessario, valorizzare quello che c’è (Es: ‘sai, mentre mi appoggio sulla tua spalla provo … e mi fa piacere che tu sia qui con me e ...’).
Con le esperienze spiacevoli del passato che riguardano gli affetti, può essere utile riparlarne in un contesto diverso (Es: ‘l’altro ieri, mi dispiace di essermi comportato in quel modo, in realtà mi mancava il tuo appoggio e ho sbagliato nel richiederlo in un modo arrogante e pretenzioso’).
Con le storie famigliari che hanno lasciato ferite profonde, è necessaria una tessitura di nuovi significati con le persone care (Es: oggi mi rendo conto che mi ha fatto soffrire la tal cosa del passato, ma mentre te ne parlo mi accorgo che …’).
Con i progetti futuri, invece, è necessario ipotizzare scenari positivi a passi semplici (Es. ’mi piace quello che stiamo vivendo e sono contento di pensare che insieme condividiamo questo percorso e … Mi chiedo anche cosa pensi tu e dove vogliamo andare ...).
Sui disastri famigliari del passato, sulle incertezze affettive del presente e sulle normali relazioni di vita quotidiana, la comunicazione, come le cellule staminali, può inondare ogni cosa che viviamo di nuove reti e significati: dai ricordi da ristrutturare, alle esperienze spiacevoli che reclamano soddisfazione, ai progetti di vita che non decollano.
Come può la comunicazione essere curativa su piani così diversi? Spesso, quando pensiamo alla comunicazione come ad un semplice scambio di informazioni, ci sentiamo inefficaci nel soddisfare i nostri bisogni più intimi.
Evidentemente, c’è la necessità di attivare una o più chiavi di lettura speciali per distillare, dal nostro modo di comunicare, un elisir di salute interiore.
La prima chiave è la prospettiva. E’ l’altro che va visto, non noi.
La seconda è il feedback sui comportamenti, la loro rivalutazione positiva e la tessitura di significati nuovi e originali, a ciò che accade.
E, terza, l’accettazione della realtà. Che brividi.
Vediamone quattro applicazioni.
Con qualsiasi cosa accada, è utile, se non necessario, valorizzare quello che c’è (Es: ‘sai, mentre mi appoggio sulla tua spalla provo … e mi fa piacere che tu sia qui con me e ...’).
Con le esperienze spiacevoli del passato che riguardano gli affetti, può essere utile riparlarne in un contesto diverso (Es: ‘l’altro ieri, mi dispiace di essermi comportato in quel modo, in realtà mi mancava il tuo appoggio e ho sbagliato nel richiederlo in un modo arrogante e pretenzioso’).
Con le storie famigliari che hanno lasciato ferite profonde, è necessaria una tessitura di nuovi significati con le persone care (Es: oggi mi rendo conto che mi ha fatto soffrire la tal cosa del passato, ma mentre te ne parlo mi accorgo che …’).
Con i progetti futuri, invece, è necessario ipotizzare scenari positivi a passi semplici (Es. ’mi piace quello che stiamo vivendo e sono contento di pensare che insieme condividiamo questo percorso e … Mi chiedo anche cosa pensi tu e dove vogliamo andare ...).