
Se penso ai momenti di buio che tutti viviamo, alle emozioni che talvolta spengono il nostro entusiasmo, ai pensieri pessimistici, ai conflitti che ci consumano, credo che la resilienza sia una di quelle risorse di cui non possiamo fare a meno.
La resilienza è un processo ‘creativo’ di riadattamento di fronte ad innumerevoli forme di avversità: traumi, tragedie, minacce, o anche significative fonti di stress – come problemi familiari e relazionali, seri problemi di salute, o pesanti situazioni finanziarie e lavorative. La resilienza non solo significa "riprendersi" dalle esperienze difficili, significa immettere nuovi significati laddove i significati sembrano esauriti.
La resilienza non è una caratteristica che le persone hanno oppure no. Riguarda la capacità di immettere consapevolezza in comportamenti, pensieri e azioni che chiunque può imparare e sviluppare.
Accrescere la resilienza è un percorso personale consapevole che funziona in modo diverso da persona a persona. Un approccio che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Le persone usano varie strategie per dare nuovi significati alla propria realtà. La resilienza viene dall’esperienza e dalla capacità di saper osservare, agire e reagire, ma soprattutto è l’opportunità di dotarsi di una cultura che guarda al ‘dentro’, al ‘durante’ e al ‘dopo’ delle cose.
La resilienza è un processo che si può sviluppare attraverso l’accompagnamento di una buona orchestra di fattori:
La creazione di rapporti, ad esempio. Avere una propria rete sociale di riferimento. Buone relazioni con i familiari più prossimi, con gli amici, o con gli altri, sono importanti. Accettare aiuto e sostegno da chi è interessato a noi e ci ascolta in modo ‘profondo’rafforza la resilienza. Alcuni di noi si trovano ad essere attivi in gruppi associativi, organizzazioni no-profit, o altri gruppi che forniscono supporto sociale e che aiutano il prossimo a recuperare la speranza. Assistere gli altri nel momento del bisogno tocca l’essenza della luce umana.
La percezione. Non si può cambiare il fatto che eventi altamente stressanti succedano, ma possiamo cambiare come interpretiamo e rispondiamo agli stessi. Se proviamo a guardare oltre al presente, le circostanze future possono essere un po’ migliori. Possiamo guardare con più attenzione a qualsiasi esile possibilità di stare un po’ meglio, o guardare il lato positivo delle rappresentazioni, anche quando abbiamo a che fare con situazioni difficoltose.
L’accettazione che il cambiamento è parte della vita. Certi obiettivi possono non essere più conseguibili per effetto di circostanze avverse. Accettare le situazioni che non possono essere modificate può aiutarci a focalizzare il nostro impegno su quelle che possiamo cambiare.
Meditare sul senso degli obiettivi ‘veri’, per sviluppare obiettivi realistici. Entriamo in uno stato mentale disciplinato. Facendo qualcosa che merita la nostra piena attenzione, anche se sembra una realizzazione piccola, creiamo un movimento che genera obiettivi pieni di senso. Invece di focalizzarci su compiti che sembrano irrealizzabili, domandiamoci, " Che cosa posso compiere oggi che mi aiuti ad ‘essere’ ed a muovermi nella direzione in cui voglio andare?".
Compiere azioni decise. Nelle situazioni avverse, per quanto possibile, agiamo. Compiamo azioni decise, piuttosto che perderci nel buio delle emozioni depressive e staccarci inutilmente dai problemi e dalle fonti di stress, desiderosi soltanto di spegnere un brutto film.
Nutriamoci della medicina dell’apprendimento. Abbiamo imparato dai nostri errori e nella lotta con la perdita siamo cresciuti. Abbiamo provato esperienze tragiche ed avversità, ma nel contempo siamo cresciuti nella sensibilità alle relazioni, abbiamo maturato un più ampio senso di forza personale anche in momenti di vulnerabilità, un incremento di autostima, una più sviluppata spiritualità, e un maggiore apprezzamento per la vita.
Cerchiamo di vivere i problemi come un’opportunità e impariamo ad usare il problem solving. Accrescere la fiducia nella capacità di risolvere problemi e fidarsi dell’aiuto della ragione e dell’istinto sviluppa la resilienza.
Ampliamo le nostre mappe, rendiamole dinamiche e flessibili. Anche quando facciamo fronte ad eventi molto dolorosi, proviamo a considerare le situazioni stressanti in un più ampio contesto e manteniamo una prospettiva di lungo periodo. Evitiamo di drammatizzare oltre misura gli eventi.
Manteniamo un atteggiamento positivo. Attiviamo la risorsa della fiducia in noi stessi. Una visione ottimistica ci permette di cercare, con la luce della nostra coscienza, cose buone. Alleniamoci a osservare la realtà ed a visualizzare quello che vogliamo, piuttosto che preoccuparci di quello che temiamo.
Prendiamoci cura di noi. Prestiamo attenzione ai nostri bisogni e ai nostri sentimenti. Impegniamoci in attività che ci piacciono, che ci impegnano e che troviamo rilassanti. Esercitiamoci regolarmente in qualcosa. Il nostro corpo e la nostra mente lo reclamano. Prendendoci cura di noi stessi aiutiamo la nostra mente e il nostro corpo alla prontezza per affrontare al meglio le situazioni che richiedono resilienza.
Impariamo dal nostro passato. Focalizzare le passate esperienze, quali fonti di forza personale, può aiutarci a capire quali strategie potrebbero funzionare per accrescere la resilienza.
Altri modi per rafforzare la resilienza possono essere d’aiuto. Per esempio, scrivere riguardo ai pensieri e sentimenti più profondi relativi a traumi o eventi stressanti della vita. La meditazione e le pratiche spirituali aiutano alcune persone a sviluppare un senso di connessione e a riacquistare speranza.
La chiave, comunque, è la curiosità e la ricerca dei modi più creativi e che funzionano meglio, nell'ambito della nostra personale strategia per favorire la resilienza.
La resilienza è un processo ‘creativo’ di riadattamento di fronte ad innumerevoli forme di avversità: traumi, tragedie, minacce, o anche significative fonti di stress – come problemi familiari e relazionali, seri problemi di salute, o pesanti situazioni finanziarie e lavorative. La resilienza non solo significa "riprendersi" dalle esperienze difficili, significa immettere nuovi significati laddove i significati sembrano esauriti.
La resilienza non è una caratteristica che le persone hanno oppure no. Riguarda la capacità di immettere consapevolezza in comportamenti, pensieri e azioni che chiunque può imparare e sviluppare.
Accrescere la resilienza è un percorso personale consapevole che funziona in modo diverso da persona a persona. Un approccio che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Le persone usano varie strategie per dare nuovi significati alla propria realtà. La resilienza viene dall’esperienza e dalla capacità di saper osservare, agire e reagire, ma soprattutto è l’opportunità di dotarsi di una cultura che guarda al ‘dentro’, al ‘durante’ e al ‘dopo’ delle cose.
La resilienza è un processo che si può sviluppare attraverso l’accompagnamento di una buona orchestra di fattori:
La creazione di rapporti, ad esempio. Avere una propria rete sociale di riferimento. Buone relazioni con i familiari più prossimi, con gli amici, o con gli altri, sono importanti. Accettare aiuto e sostegno da chi è interessato a noi e ci ascolta in modo ‘profondo’rafforza la resilienza. Alcuni di noi si trovano ad essere attivi in gruppi associativi, organizzazioni no-profit, o altri gruppi che forniscono supporto sociale e che aiutano il prossimo a recuperare la speranza. Assistere gli altri nel momento del bisogno tocca l’essenza della luce umana.
La percezione. Non si può cambiare il fatto che eventi altamente stressanti succedano, ma possiamo cambiare come interpretiamo e rispondiamo agli stessi. Se proviamo a guardare oltre al presente, le circostanze future possono essere un po’ migliori. Possiamo guardare con più attenzione a qualsiasi esile possibilità di stare un po’ meglio, o guardare il lato positivo delle rappresentazioni, anche quando abbiamo a che fare con situazioni difficoltose.
L’accettazione che il cambiamento è parte della vita. Certi obiettivi possono non essere più conseguibili per effetto di circostanze avverse. Accettare le situazioni che non possono essere modificate può aiutarci a focalizzare il nostro impegno su quelle che possiamo cambiare.
Meditare sul senso degli obiettivi ‘veri’, per sviluppare obiettivi realistici. Entriamo in uno stato mentale disciplinato. Facendo qualcosa che merita la nostra piena attenzione, anche se sembra una realizzazione piccola, creiamo un movimento che genera obiettivi pieni di senso. Invece di focalizzarci su compiti che sembrano irrealizzabili, domandiamoci, " Che cosa posso compiere oggi che mi aiuti ad ‘essere’ ed a muovermi nella direzione in cui voglio andare?".
Compiere azioni decise. Nelle situazioni avverse, per quanto possibile, agiamo. Compiamo azioni decise, piuttosto che perderci nel buio delle emozioni depressive e staccarci inutilmente dai problemi e dalle fonti di stress, desiderosi soltanto di spegnere un brutto film.
Nutriamoci della medicina dell’apprendimento. Abbiamo imparato dai nostri errori e nella lotta con la perdita siamo cresciuti. Abbiamo provato esperienze tragiche ed avversità, ma nel contempo siamo cresciuti nella sensibilità alle relazioni, abbiamo maturato un più ampio senso di forza personale anche in momenti di vulnerabilità, un incremento di autostima, una più sviluppata spiritualità, e un maggiore apprezzamento per la vita.
Cerchiamo di vivere i problemi come un’opportunità e impariamo ad usare il problem solving. Accrescere la fiducia nella capacità di risolvere problemi e fidarsi dell’aiuto della ragione e dell’istinto sviluppa la resilienza.
Ampliamo le nostre mappe, rendiamole dinamiche e flessibili. Anche quando facciamo fronte ad eventi molto dolorosi, proviamo a considerare le situazioni stressanti in un più ampio contesto e manteniamo una prospettiva di lungo periodo. Evitiamo di drammatizzare oltre misura gli eventi.
Manteniamo un atteggiamento positivo. Attiviamo la risorsa della fiducia in noi stessi. Una visione ottimistica ci permette di cercare, con la luce della nostra coscienza, cose buone. Alleniamoci a osservare la realtà ed a visualizzare quello che vogliamo, piuttosto che preoccuparci di quello che temiamo.
Prendiamoci cura di noi. Prestiamo attenzione ai nostri bisogni e ai nostri sentimenti. Impegniamoci in attività che ci piacciono, che ci impegnano e che troviamo rilassanti. Esercitiamoci regolarmente in qualcosa. Il nostro corpo e la nostra mente lo reclamano. Prendendoci cura di noi stessi aiutiamo la nostra mente e il nostro corpo alla prontezza per affrontare al meglio le situazioni che richiedono resilienza.
Impariamo dal nostro passato. Focalizzare le passate esperienze, quali fonti di forza personale, può aiutarci a capire quali strategie potrebbero funzionare per accrescere la resilienza.
Altri modi per rafforzare la resilienza possono essere d’aiuto. Per esempio, scrivere riguardo ai pensieri e sentimenti più profondi relativi a traumi o eventi stressanti della vita. La meditazione e le pratiche spirituali aiutano alcune persone a sviluppare un senso di connessione e a riacquistare speranza.
La chiave, comunque, è la curiosità e la ricerca dei modi più creativi e che funzionano meglio, nell'ambito della nostra personale strategia per favorire la resilienza.