
La psicoterapia funziona se noi lo permettiamo. E’ vero che conosciamo tutti i trucchi per sopravvivere, ma forse dobbiamo disimparare qualcosa o fare un po’ meno qualcos’altro.
La psicoterapia funziona se qualcuno sa cosa abbiamo passato e se abbiamo intuito che a noi serve sognare la bellezza della vita.
Quindi, a parte la valutazione psicologica, che tutti temono quando iniziano un percorso, siamo tutti funzionali e più o meno sani.
Questo è il punto di partenza. Questa è l’approvazione di base, questo è l’inizio per procedere liberi da pregiudizi.
Alcune persone a noi vicine pensano che a noi serva una psicoterapia. Pensano che serva una via d’uscita dai luoghi bui dove a volte ci inoltriamo.
E’ certamente vero che dai nostri luoghi bui riportiamo sempre qualcosa, anche senza la psicoterapia. Talvolta però sono risvolti surrogati di nostri desideri. E non ce ne rendiamo conto.
Usciamo apparentemente indenni da lutti, separazioni e cambiamenti di vita, ma spesso sentiamo obblighi emotivi, disturbi di empatia, identificazioni dolorose.
Ci sentiamo vincolati, responsabili e talvolta sentiamo il peso di obblighi opprimenti. Nell’uscire dai nostri dilemmi, fantastichiamo scenari in cui le nostre azioni ci portano ad un destino diverso e questo ha un effetto su di noi. Un effetto a volte volgare, non voluto, ma del tutto possibile. Le cose psicologiche vanno così. Ci confondono.
La psicoterapia però è solo quello di cui abbiamo bisogno: specchi della mente che possono riflettere il meglio di noi, non il peggio di qualcun altro. E’ una opportunità.
La psicoterapia funziona se qualcuno sa cosa abbiamo passato e se abbiamo intuito che a noi serve sognare la bellezza della vita.
Quindi, a parte la valutazione psicologica, che tutti temono quando iniziano un percorso, siamo tutti funzionali e più o meno sani.
Questo è il punto di partenza. Questa è l’approvazione di base, questo è l’inizio per procedere liberi da pregiudizi.
Alcune persone a noi vicine pensano che a noi serva una psicoterapia. Pensano che serva una via d’uscita dai luoghi bui dove a volte ci inoltriamo.
E’ certamente vero che dai nostri luoghi bui riportiamo sempre qualcosa, anche senza la psicoterapia. Talvolta però sono risvolti surrogati di nostri desideri. E non ce ne rendiamo conto.
Usciamo apparentemente indenni da lutti, separazioni e cambiamenti di vita, ma spesso sentiamo obblighi emotivi, disturbi di empatia, identificazioni dolorose.
Ci sentiamo vincolati, responsabili e talvolta sentiamo il peso di obblighi opprimenti. Nell’uscire dai nostri dilemmi, fantastichiamo scenari in cui le nostre azioni ci portano ad un destino diverso e questo ha un effetto su di noi. Un effetto a volte volgare, non voluto, ma del tutto possibile. Le cose psicologiche vanno così. Ci confondono.
La psicoterapia però è solo quello di cui abbiamo bisogno: specchi della mente che possono riflettere il meglio di noi, non il peggio di qualcun altro. E’ una opportunità.