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'La noia, affanno dell'anima' di Lorenzo Manfredini

3/2/2016

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​Ci sono giorni, come recita una canzone di Califano, dove ‘tutto è noia’. Quando è pervasiva, la noia si percepisce come mancanza di azione.

​A seconda che nasca da un sentimento di inutilità, dalla difficoltà di godere di un pieno riposo, dalla mancanza di desideri, di bisogni o di piaceri, si presenta come tristezza, vuoto, monotonia.

Quando si arranca sulla china delle giornate, la noia appare in modo banale: improvvisa, devastante, forte. La noia si affaccia come una disconnessione da tutto. Dallo stare bene, si trapassa quel confine nel quale i sensi non rispondono, le espressioni di sé sono senza movimento, i concetti sono senza parole, i contenuti sono senza forma. Tutto sembra senza importanza, senza interesse, senza valore, senza peso.

Una disconnessione totale.

Eppure, lì, nell’oscillazione del pendolo della nostra vita, di tanto in tanto, dove sperimentiamo un Io senza connessione, un wifi senza campo e senza corpo, senza emozioni e senza pensieri, aspettiamo che passi e cerchiamo di vedere oltre.

La saggezza dei mistici, ci invita a sostare in quel vuoto senza corpo, senza ali e senza sogni. Ci invita a seguire le tracce dei sensi, delle emozioni e dei pensieri, senza preoccupazione. Aperti a quello che viene. Ci invita a seguire, come un tronco alla deriva, un fiume in piena, di amore, odi, amicizia, rancori.

Ci invita all’anonimato e all’indifferenza dei volti che scorrono, e alla lentezza. Anche del movimento e di quell’improvvisa bracciata che, a un certo punto, ci porta a riva.

Ci invita a non forzare, perché la riva è in ogni contatto di onde, tenere al tatto; nel confine dei corpi, nella loro sensuale morbidezza; e fra i colori della buia notte interiore.

E allora, annoiamoci senza interferire. C’è qualcosa di interessante da cogliere anche nella noia perché è in grado di rivelarci come siamo e ricordarci di noi stessi. 

Spesso, troppo spesso, siamo persi nelle cose da fare e nel tempo frenetico.

La noia ci invita a rallentare il tempo e a riqualificare i nostri impegni. Ci invita ad uscire dal letargo della coscienza e a trovare nuove traiettorie alla nostra vita.


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Psicologo – Psicoterapeuta dell'approccio Cognitivo e Corporeo
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