
La katana è una spada giapponese usata dai samurai per colpire con rapidi fendenti.
La Katana della moglie sono i fendenti emozionali che si rovesciano sul compagno quando il coniuge apre il libro delle insoddisfazioni: tradimenti, egocentrismo, dipendenza, incapacità.
Il libro delle lagnanze e delle emozioni insoddisfatte, si apre nonostante il desiderio di migliorare qualcosa di sé. In automatico, basta poco per innescare ricordi che esplodono in recriminazioni, rimproveri, lamentele, colpe. L’altro viene ‘torchiato’: ‘tu dovresti’, ‘tu non hai fatto’, tu non ti rendi conto’, ’il dolore che mi hai provocato è inguaribile’, ‘Io vorrei’.
Solo a opera conclusa e dopo l’analisi di ogni punto doloroso, interviene la riflessione ‘forse avrei dovuto controllarmi’, ‘forse non è tutta colpa dell’altro’, ‘forse dovrei prendermi le mie responsabilità’.
E quali sono, queste responsabilità?
Un modo di guardare i fatti accaduti, con la sintesi di una osservazione interiore radicale. Una auto-osservazione e osserv-azione, per comprendere come ciò che giudichiamo nell’altro riguardi qualcosa che non riconosciamo di noi. Ossia, comprendere che quello che oggi non vediamo, domani ci fa crescere, ci fa scegliere, ci fa sentire autonomi e responsabili. Un regalo della vita per la nostra evoluzione personale.
Quando l’altro ci crea dolore e lo subiamo, se ci arrabbiamo e ci vendichiamo, entriamo in un giro vizioso che affetta la nostra vita. Serve a poco e si apre, dentro di noi, la voragine dello sconforto.
Proviamo a cambiare punto di vista.
Proviamo a essere felici in nostra compagnia, senza infliggere ad altri le nostre turbolenze emotive. C’è qualcosa in ogni rapporto che ci insegna qualcosa, che tocca le nostre corde interiori, che ci infastidisce e che risuona prepotentemente dentro di noi. Facciamo tesoro di queste esperienze. Buone o cattive che siano, smettiamo di giudicarle con il metro di un passato da aggiustare. Non si aggiusta. Se c’è stato, ci ha insegnato qualcosa e quel qualcosa è la lezione più importante. Adesso dobbiamo guardare avanti, oltre, sopra.
La Katana della moglie sono i fendenti emozionali che si rovesciano sul compagno quando il coniuge apre il libro delle insoddisfazioni: tradimenti, egocentrismo, dipendenza, incapacità.
Il libro delle lagnanze e delle emozioni insoddisfatte, si apre nonostante il desiderio di migliorare qualcosa di sé. In automatico, basta poco per innescare ricordi che esplodono in recriminazioni, rimproveri, lamentele, colpe. L’altro viene ‘torchiato’: ‘tu dovresti’, ‘tu non hai fatto’, tu non ti rendi conto’, ’il dolore che mi hai provocato è inguaribile’, ‘Io vorrei’.
Solo a opera conclusa e dopo l’analisi di ogni punto doloroso, interviene la riflessione ‘forse avrei dovuto controllarmi’, ‘forse non è tutta colpa dell’altro’, ‘forse dovrei prendermi le mie responsabilità’.
E quali sono, queste responsabilità?
Un modo di guardare i fatti accaduti, con la sintesi di una osservazione interiore radicale. Una auto-osservazione e osserv-azione, per comprendere come ciò che giudichiamo nell’altro riguardi qualcosa che non riconosciamo di noi. Ossia, comprendere che quello che oggi non vediamo, domani ci fa crescere, ci fa scegliere, ci fa sentire autonomi e responsabili. Un regalo della vita per la nostra evoluzione personale.
Quando l’altro ci crea dolore e lo subiamo, se ci arrabbiamo e ci vendichiamo, entriamo in un giro vizioso che affetta la nostra vita. Serve a poco e si apre, dentro di noi, la voragine dello sconforto.
Proviamo a cambiare punto di vista.
Proviamo a essere felici in nostra compagnia, senza infliggere ad altri le nostre turbolenze emotive. C’è qualcosa in ogni rapporto che ci insegna qualcosa, che tocca le nostre corde interiori, che ci infastidisce e che risuona prepotentemente dentro di noi. Facciamo tesoro di queste esperienze. Buone o cattive che siano, smettiamo di giudicarle con il metro di un passato da aggiustare. Non si aggiusta. Se c’è stato, ci ha insegnato qualcosa e quel qualcosa è la lezione più importante. Adesso dobbiamo guardare avanti, oltre, sopra.