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Dott.Lorenzo Manfredini
STEP ACADEMY

La gestione del tempo nell'apnea

8/2/2013

2 Commenti

 
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Il tempo è un concetto relativo. Quando riusciamo a vivere nell’assordante intensità del presente, momentaneamente liberi dal passato e dal futuro, il tempo si ferma e scivola veloce sulle cose che stiamo facendo. L’effetto si chiama distorsione temporale.

Come riusciamo a realizzarlo? Ci si concentra su sensazioni ed eventi piacevoli cercando di farli durare molto più a lungo, realizzando una amplificazione del tempo che diventa lento nelle esperienze piacevoli e veloce nelle esperienze dolorose.

Per accedere a questa distorsione temporale occorre entrare in uno stato psicologico in cui ci si allena a sperimentare l’accelerazione e il rallentamento, partendo da cose semplici come nelle normali azioni quotidiane.

Più in generale si allena l’attenzione a non sostare su pensieri che tormentano, sulle cose che non si faranno mai, sulle realtà incompiute, bensì ci si concentra sul modo migliore di agire, momento per momento. Dapprima è una sensazione, poi un pensiero, poi uno stato d’animo. Ognuno di questi stati ha un lato sgradito e un lato potenziale e innovativo. Quello che dobbiamo cercare è correggere il pensiero e incuriosirci del tempo che scorre.

Il segreto consiste nel trascorrere con se stessi un tempo dedicato e senza distrazioni. Si tratta di non permettere al nostro lavoro o alle nostre preoccupazioni di invadere il nostro spazio privato e di assicurarci che i momenti trascorsi nel fare apnea non vengano inutilmente influenzati dai problemi che si hanno all’esterno.

Si tratta di organizzare il tempo del fare e delle priorità nel modo migliore. Si tratta di trovare in ogni allenamento il momento per focalizzare le cose che si stanno facendo ed essere un passo avanti sulle intuizioni che derivano dalla libertà di vivere nel presente, proprio come succede nello stato di flow.



2 Commenti
Giorgio Bellante
9/2/2013 02:43:31 am

Buongiorno dott. Manfredini
premetto: ho frequentato corsi AA e CMAS, inoltre pratico pesca subacquea.
Mi è capitato talvolta praticando apnea, raramente devo dire, di perdere la cognizione del tempo e sentirmi, per usare una frase di Umberto Pelizzari, "Acqua nell'acqua", sciolto in essa.
Perdere la cognizione del tempo è stato straordinario, come se lo avessi fermato, ma la consapevolezza di ciò mi ha spaventato quando sono tornato al presente.
Forse sono riuscito per un attimo a staccare il cervello, concentrandomi sulle sensazioni.
Certo con gli occhi chiusi senti l'energia del mare e del suo pulsare su tutto il tuo corpo.
Ma come poter ritornare a quello stato? Ci sono arrivato casualmente e non riesco a riproporlo...
La ringrazio per la risposta e complimenti per gli approfondimenti, sempre puntuali ed interessanti.
Giorgio

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Lorenzo Manfredini
11/2/2013 02:22:12 am

Buongiorno Giorgio, mi sembra una grande opportunità aver sperimentato in modo spontaneo una sensazione così intensa. Il ritorno a certe sensazioni di flow e di intensa partecipazione corrisponde normalmente a un allenamento sulla lentezza che tocca la percezione, il respiro, e processi mentali concatenati. Secondo me si può allenare. Il rilassamento, il respiro lento e certe forme di attenzione sono certamente una buona strada.
Magari mi vieni a trovare ad uno degli stage dedicati.
Ti saluto cordialmente Lorenzo

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Psicologo – Psicoterapeuta dell'approccio Cognitivo e Corporeo
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