
La contingenza la viviamo da bambini quando impariamo nuovi comportamenti che producono un effetto strano, curioso e soprattutto efficace (ad esempio sbattere un cucchiaio e vedere la reazione sorpresa, ‘impaurita’ o sorridente della mamma).
La contingenza è una occasione per mettere in scena il movimento artistico che è in noi, per perseguire le nostre inclinazioni, per essere diversi e innovativi. E’ una forma di espressione, di contatto, di relazione. La viviamo da adulti quando gettati nel nostro mondo, incerto e confuso, cerchiamo di essere più veri, più autorevoli, più noi stessi.
Nel costruire la nostra personalità, ‘sbatacchiando il nostro cucchiaio’, ci rendiamo conto di quanto sia precario, insicuro e talvolta inefficace il nostro comportamento. La contingenza, l’insicurezza, il dolore, però, ci rende umani e a dispetto delle fratture dell’esistenza, ci invita a vivere ‘una vita sperimentale’ senza gli eccessi di standard sociali o di mode del momento.
E’ una scommessa.
Il nostro agire incerto ed empirico, ci richiede di accettare le nostre sconfitte e debolezze, e di scoprire i nostri talenti, per convogliarli in un progetto di vita organico, singolare, creativo.
Scegliersi come persone che si esprimono per creare esperienza e che fanno per principio una valutazione tra bene e male, senza porre né deroghe né scuse, richiede una buona dose di coraggio e di convinzione, perché solo attraverso l’espressione consapevole è concepibile realizzare il ‘miglior mondo possibile’.
La contingenza è una occasione per mettere in scena il movimento artistico che è in noi, per perseguire le nostre inclinazioni, per essere diversi e innovativi. E’ una forma di espressione, di contatto, di relazione. La viviamo da adulti quando gettati nel nostro mondo, incerto e confuso, cerchiamo di essere più veri, più autorevoli, più noi stessi.
Nel costruire la nostra personalità, ‘sbatacchiando il nostro cucchiaio’, ci rendiamo conto di quanto sia precario, insicuro e talvolta inefficace il nostro comportamento. La contingenza, l’insicurezza, il dolore, però, ci rende umani e a dispetto delle fratture dell’esistenza, ci invita a vivere ‘una vita sperimentale’ senza gli eccessi di standard sociali o di mode del momento.
E’ una scommessa.
Il nostro agire incerto ed empirico, ci richiede di accettare le nostre sconfitte e debolezze, e di scoprire i nostri talenti, per convogliarli in un progetto di vita organico, singolare, creativo.
Scegliersi come persone che si esprimono per creare esperienza e che fanno per principio una valutazione tra bene e male, senza porre né deroghe né scuse, richiede una buona dose di coraggio e di convinzione, perché solo attraverso l’espressione consapevole è concepibile realizzare il ‘miglior mondo possibile’.