
L’artista, oltre a rompere il vetro che separa la maschera dall’autenticità, è un organizzatore di se stesso e delle proprie opere: è un veggente.
Regola se stesso quando la sua espressione, da ‘semplice’ prodotto di un’idea, di un’emozione, di un impulso diventa relazione e consapevolezza di sé, del mondo, degli altri. L’artista stesso diventa la totalità rispetto a cui la sua opera, anche se realizzata in modo sublime, esprime solo una parte.
Progetta la propria opera quando riesce a comunicare il silenzio definitivo, il punto d’ incontro, l’eremo in cui si abbracciano colori, emozioni, persone.
Il movimento evolutivo di un artista che cerca un contatto e un rapporto con la realtà, passa per le ‘mostre’ e per l’esporsi umanamente mettendosi alla prova.
Si può immaginare un artista, in combattimento con la sua autostima e il suo narcisismo, che apre il suo mondo psichico e ne fa emergere una generosa sintesi di consapevolezza di sé e delle proprie rappresentazioni. In un grande sforzo di apertura.
E’ nel suo luogo privilegiato di solitudine e di silenzio che trova le parole per contribuire all’espressione del lato nascosto di ogni persona. Ed è nel respirare insieme, di fronte alla propria opera, che consente agli estimatori di entrare nel suo mondo mutevole e appassionato. Per arricchirlo.
L’artista è in costante mutamento. Il suo Io è in contatto con le proprie pulsioni, emozioni e sofferenze. Il Sé dell’artista invece è in contatto con la grandiosità del mondo di cui è umile interprete.
Regola se stesso quando la sua espressione, da ‘semplice’ prodotto di un’idea, di un’emozione, di un impulso diventa relazione e consapevolezza di sé, del mondo, degli altri. L’artista stesso diventa la totalità rispetto a cui la sua opera, anche se realizzata in modo sublime, esprime solo una parte.
Progetta la propria opera quando riesce a comunicare il silenzio definitivo, il punto d’ incontro, l’eremo in cui si abbracciano colori, emozioni, persone.
Il movimento evolutivo di un artista che cerca un contatto e un rapporto con la realtà, passa per le ‘mostre’ e per l’esporsi umanamente mettendosi alla prova.
Si può immaginare un artista, in combattimento con la sua autostima e il suo narcisismo, che apre il suo mondo psichico e ne fa emergere una generosa sintesi di consapevolezza di sé e delle proprie rappresentazioni. In un grande sforzo di apertura.
E’ nel suo luogo privilegiato di solitudine e di silenzio che trova le parole per contribuire all’espressione del lato nascosto di ogni persona. Ed è nel respirare insieme, di fronte alla propria opera, che consente agli estimatori di entrare nel suo mondo mutevole e appassionato. Per arricchirlo.
L’artista è in costante mutamento. Il suo Io è in contatto con le proprie pulsioni, emozioni e sofferenze. Il Sé dell’artista invece è in contatto con la grandiosità del mondo di cui è umile interprete.