
Ogni organo, ogni funzione che si aggiunge alla forma dell’organismo, crea nuovi bisogni e suscita nuovi piaceri. Il nostro organismo riunisce in sé lo sviluppo più completo di una organizzazione viva che nelle sue varie configurazioni consente il godimento di piaceri delicati come l’incanto dei sensi o intensi come l’orgasmo, affascinanti come l’armonia con la natura, estatici come nella contemplazione mistica.
Il piacere riguarda lo stato fisiologico quando vengono stimolati i nervi sensibili e si percepisce un lieve solletico, un senso di calore, una ebbrezza della sensazione, una sinfonia dei sensi. Il piacere, in questo caso è la coscienza della vita fisiologica.
Il piacere emozionale riguarda la soddisfazione di un bisogno, è la forza motrice, è la molla di tutte le passioni umane. E’ la coscienza di un agire coinvolgente e totalizzante.
Il piacere diventa psicologico quando l’attivazione di tutto il nostro essere si orienta al benessere e alla gioia di vivere, travalica le abitudini e ci orienta al piacere del sapere e del conoscere.
Il carattere essenziale del piacere è riconducibile ai significati che la nostra coscienza gli attribuisce. E’ per questo che in base alla nostra evoluzione personale siamo condizionati dallo stato del nostro IO. E’ una verità fisiologica, infatti, dire che il piacere è un requisito relativo. E’ un modo di guardare le cose che a volte ci consente di provare un dolore che viviamo come piacere e altre volte di provare gioia vivendola come una straziante sventura.
Il faro del piacere è una guida per nostra vita e per le nostre relazioni ed è un passo privilegiato che ci aiuta a scegliere il sentiero da percorrere alla ricerca della nostra verità.
Il piacere riguarda lo stato fisiologico quando vengono stimolati i nervi sensibili e si percepisce un lieve solletico, un senso di calore, una ebbrezza della sensazione, una sinfonia dei sensi. Il piacere, in questo caso è la coscienza della vita fisiologica.
Il piacere emozionale riguarda la soddisfazione di un bisogno, è la forza motrice, è la molla di tutte le passioni umane. E’ la coscienza di un agire coinvolgente e totalizzante.
Il piacere diventa psicologico quando l’attivazione di tutto il nostro essere si orienta al benessere e alla gioia di vivere, travalica le abitudini e ci orienta al piacere del sapere e del conoscere.
Il carattere essenziale del piacere è riconducibile ai significati che la nostra coscienza gli attribuisce. E’ per questo che in base alla nostra evoluzione personale siamo condizionati dallo stato del nostro IO. E’ una verità fisiologica, infatti, dire che il piacere è un requisito relativo. E’ un modo di guardare le cose che a volte ci consente di provare un dolore che viviamo come piacere e altre volte di provare gioia vivendola come una straziante sventura.
Il faro del piacere è una guida per nostra vita e per le nostre relazioni ed è un passo privilegiato che ci aiuta a scegliere il sentiero da percorrere alla ricerca della nostra verità.