
Quando il viaggio diventa uno specchio dell’anima, ogni vacanza, ogni cammino, diventa un percorso della coscienza. Si entra dentro se stessi e ogni peso e scomodità diventano ‘leggeri’.
Superata la soglia, bastano poche ore e si entra in una dimensione dove si percepisce un cambio epocale. Si percepiscono con più chiarezza gli intenti, i nodi, i discorsi personali, le coincidenze. Si entra dentro le proprie paure e si compie un percorso dove un po’ si è Dante e un po’ Virgilio. Si scoprono le dipendenze come limite e il sesso, le memorie, le apparenze, le comodità, esplodono.
Quando l’esperienza si fa anima, si entra dentro ogni difficoltà, si tralascia la diffidenza e si scopre la curiosità. Si sperimentano i canali di comunicazione più difficili con la disponibilità di vedere e affrontare lo specchio forte dei meccanismi umani, con freschezza, gioia, sorriso, libertà.
Si allunga la vita e la prospettiva diventa quella del gioco, in un campo pieno di segnali.
I piedi fanno male, i bisogni si soddisfano nel bosco, il cibo si mangia con la sabbia, si dorme sul duro, ma Caronte traghetta fuori dall’inganno. Si vive a un tempo il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. Si vede di tutto e ci si specchia in tutto: umanità, dolori, problemi, soluzioni, visioni.
Il mondo dell’anima ci restituisce la complessità del mondo, con le sue varietà e diversità, e ci invita a convertire in musica e creatività le nostre azioni.
E’ così che il viaggio per il viaggio, diventa istinto, decisione, atto per cose sentite e relazioni vere. Vere per la coppia che diventa creativa, per il sesso che mette le ali alla fantasia, per la comunicazione che diventa confidenziale e calda.
Ma il viaggio diventa anche pacificazione non programmata, con i propri nodi, con le proprie dipendenze, con il proprio istinto. Diventa impulso del cuore.
Non è una prova, basta accendere la miccia, trovare il modo per aprire la propria creatività e ci si sente come dire … ‘più conditi’.
Superata la soglia, bastano poche ore e si entra in una dimensione dove si percepisce un cambio epocale. Si percepiscono con più chiarezza gli intenti, i nodi, i discorsi personali, le coincidenze. Si entra dentro le proprie paure e si compie un percorso dove un po’ si è Dante e un po’ Virgilio. Si scoprono le dipendenze come limite e il sesso, le memorie, le apparenze, le comodità, esplodono.
Quando l’esperienza si fa anima, si entra dentro ogni difficoltà, si tralascia la diffidenza e si scopre la curiosità. Si sperimentano i canali di comunicazione più difficili con la disponibilità di vedere e affrontare lo specchio forte dei meccanismi umani, con freschezza, gioia, sorriso, libertà.
Si allunga la vita e la prospettiva diventa quella del gioco, in un campo pieno di segnali.
I piedi fanno male, i bisogni si soddisfano nel bosco, il cibo si mangia con la sabbia, si dorme sul duro, ma Caronte traghetta fuori dall’inganno. Si vive a un tempo il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. Si vede di tutto e ci si specchia in tutto: umanità, dolori, problemi, soluzioni, visioni.
Il mondo dell’anima ci restituisce la complessità del mondo, con le sue varietà e diversità, e ci invita a convertire in musica e creatività le nostre azioni.
E’ così che il viaggio per il viaggio, diventa istinto, decisione, atto per cose sentite e relazioni vere. Vere per la coppia che diventa creativa, per il sesso che mette le ali alla fantasia, per la comunicazione che diventa confidenziale e calda.
Ma il viaggio diventa anche pacificazione non programmata, con i propri nodi, con le proprie dipendenze, con il proprio istinto. Diventa impulso del cuore.
Non è una prova, basta accendere la miccia, trovare il modo per aprire la propria creatività e ci si sente come dire … ‘più conditi’.