
Il passo è lento, lo sguardo si ferma sulle persone care, le parole raccontano gli sforzi degli ultimi periodi trascorsi tra visite mediche, corse all’ospedale, esami che fotografano l’età.
La stanchezza è palpabile, i movimenti sono misurati, il dolore è a tratti sordo e acuto quasi ad ogni gesto.
E’ il dolore che ha preso il sopravvento, che ha superato ogni soglia e si fa sentire di giorno e di notte accompagnando la fine della rappresentazione della nobile realtà.
Non c’è più solo la volontà, la ragione, i sentimenti, i progetti, ad immettere ossigeno a questa vita.
E’ maturata la consapevole e rassegnata resa al corpo, alle cellule, agli apparati, che stanno gradualmente perdendo la loro identità per diventare atomi brulicanti: è il desiderio di morire perché si è arrivati a destinazione.
E allora il pensiero va all’epilogo di una vita, alla memoria delle emozioni più gloriose, ai racconti romanzati delle proprie avventure.
Ma avviene qualcosa di più del regalo della presenza degli ultimi anni, giorni, ore, momenti: è’ il regalo di sognare ancora insieme, sia per chi rimane, sia che per chi è ormai pronto a diluirsi nei ricordi di una vita meravigliosamente intensa.
Questo dono avviene quando c’è silenzio, quando c’è il contatto della mano, quando c’è il grazie delle cure e della vicinanza ... e quando gli occhi sono chiusi.
In ognuno di quei momenti, se osserviamo l’attività della nostra mente, nasce un sogno che racconta ogni frammento in un mondo diverso da quello fisico, perché la vita prosegue e in quel sogno siamo insieme.
La stanchezza è palpabile, i movimenti sono misurati, il dolore è a tratti sordo e acuto quasi ad ogni gesto.
E’ il dolore che ha preso il sopravvento, che ha superato ogni soglia e si fa sentire di giorno e di notte accompagnando la fine della rappresentazione della nobile realtà.
Non c’è più solo la volontà, la ragione, i sentimenti, i progetti, ad immettere ossigeno a questa vita.
E’ maturata la consapevole e rassegnata resa al corpo, alle cellule, agli apparati, che stanno gradualmente perdendo la loro identità per diventare atomi brulicanti: è il desiderio di morire perché si è arrivati a destinazione.
E allora il pensiero va all’epilogo di una vita, alla memoria delle emozioni più gloriose, ai racconti romanzati delle proprie avventure.
Ma avviene qualcosa di più del regalo della presenza degli ultimi anni, giorni, ore, momenti: è’ il regalo di sognare ancora insieme, sia per chi rimane, sia che per chi è ormai pronto a diluirsi nei ricordi di una vita meravigliosamente intensa.
Questo dono avviene quando c’è silenzio, quando c’è il contatto della mano, quando c’è il grazie delle cure e della vicinanza ... e quando gli occhi sono chiusi.
In ognuno di quei momenti, se osserviamo l’attività della nostra mente, nasce un sogno che racconta ogni frammento in un mondo diverso da quello fisico, perché la vita prosegue e in quel sogno siamo insieme.