
Ogni volta che condividiamo idee e opinioni con il fine più o meno esplicito di avvicinare o di trovare un accordo utilizziamo il colloquio per rivelare le nostre capacità.
Comunichiamo cercando un accordo comune su argomenti che hanno un fine (ad es. favorire la conoscenza reciproca) o uno scopo (ad es. evidenziare la propria competenza) in un clima che agevola la conversazione e facilita uno scambio costruttivo.
Nello specifico di un colloquio clinico, tra psicologo e cliente, avviene qualcosa di speciale: una interazione psichica che permette un processo di conoscenza, su argomenti privati, di forte valenza emotiva, in un contesto di accoglienza, di valorizzazione e di disponibilità.
Il colloquio clinico promuove una interazione fortemente collaborativa, dove entrambi gli attori sono protagonisti dinamici, e si colloca in un contesto che influenza la relazione verso il raggiungimento di un obiettivo che può incidere sulla modalità di rappresentazione dei ruoli di vita.
E’ pertanto una condizione privata in cui due persone condividono degli obiettivi, hanno ruoli definiti, creano un contesto, agiscono in una relazione asimmetrica e si muovono tra aspetti di contenuto e di relazione.
In particolare, cercano di capire il ‘come’ delle cose di cui parlano, piuttosto che il ‘perché’, condividono un elevato grado di profondità e intimità, ricercano le motivazioni e le individuano nella completa responsabilità reciproca. Da parte del cliente, nella compiuta libertà di espressione. Da parte dello psicologo, nella capacità di facilitare la relazione, nella non direttività, nello scambio di informazioni.
Comunichiamo cercando un accordo comune su argomenti che hanno un fine (ad es. favorire la conoscenza reciproca) o uno scopo (ad es. evidenziare la propria competenza) in un clima che agevola la conversazione e facilita uno scambio costruttivo.
Nello specifico di un colloquio clinico, tra psicologo e cliente, avviene qualcosa di speciale: una interazione psichica che permette un processo di conoscenza, su argomenti privati, di forte valenza emotiva, in un contesto di accoglienza, di valorizzazione e di disponibilità.
Il colloquio clinico promuove una interazione fortemente collaborativa, dove entrambi gli attori sono protagonisti dinamici, e si colloca in un contesto che influenza la relazione verso il raggiungimento di un obiettivo che può incidere sulla modalità di rappresentazione dei ruoli di vita.
E’ pertanto una condizione privata in cui due persone condividono degli obiettivi, hanno ruoli definiti, creano un contesto, agiscono in una relazione asimmetrica e si muovono tra aspetti di contenuto e di relazione.
In particolare, cercano di capire il ‘come’ delle cose di cui parlano, piuttosto che il ‘perché’, condividono un elevato grado di profondità e intimità, ricercano le motivazioni e le individuano nella completa responsabilità reciproca. Da parte del cliente, nella compiuta libertà di espressione. Da parte dello psicologo, nella capacità di facilitare la relazione, nella non direttività, nello scambio di informazioni.