
La realizzazione personale passa attraverso la consapevolezza e la crescita psicologica di alcuni basilari requisiti del vivere moderno. Un breve, ma ricco elenco di talenti può essere utile a ricordarci il nostro affascinante percorso evolutivo.
Il primo talento è avere un approccio psicologico alla vita e riguarda la capacità di iniziare, di porre le basi per un progetto, un’idea, una relazione.
Il secondo, riguarda la comunicazione e in particolare la capacità di coordinare il corpo, le emozioni e la mente verso l’apprendimento, l’adattabilità e il cambiamento.
Il terzo riguarda l’introspezione e in particolare la capacità di esplorare i nostri sogni e le nostre parti in ombra e i temi relativi all’attaccamento e al distacco.
Il quarto riguarda la consapevolezza e lo sforzo paziente di potenziare i sensi, l’energia e la focalizzazione verso la realizzazione dei nostri bisogni.
Il quinto riguarda il fare, l’agire fisico, sostenuto dal vivere ‘qui e ora’ e dalla capacità di dilatare il tempo, riuscendo ad inserire tutti i nostri impegni nel contenitore limitato della giornata.
Il sesto riguarda la capacità di creare correlazioni e di lasciare andare le cose obsolete, significa predisporre punti di svolta personali.
Il settimo riguarda la capacità di volgere l’attenzione alla propria salute e alla capacità di lenirci attraverso il contatto e varie forme di autocura.
L’ottavo è la ricerca dell’armonia, degli aspetti positivi, della bellezza delle cose e del portare miglioramenti nelle relazioni e nelle creazioni.
Il nono riguarda la pulizia interiore che avviene attraverso le varie forme del rilassamento e della meditazione attraverso l’equilibrio di sensazioni, emozioni e pensieri.
Il decimo riguarda la capacità di osservare le proprie esperienze passate con compassione, facendo pulizia delle esperienze negative, lasciando andare le folli incrostazioni del rancore e della rabbia.
L’undicesimo riguarda la capacità di esporsi, esprimendo la nostra vena artistica, ridendo di noi stessi e vivendo le molteplici sfaccettature delle nostre maschere e delle nostre illusioni con il necessario distacco e serenità.
Il dodicesimo riguarda la capacità di non giudicare, di fare spazio dentro di noi, di scegliere e di rimuovere alcune credenze e condizionamenti.
Il tredicesimo riguarda la capacità di eseguire i nostri compiti senza attaccamento, facendo posto a pensieri oggettivi e nuovi.
Il quattordicesimo riguarda la capacità di fare il primo passo per molte cose attraverso il tempo dilatato e una energia focalizzata verso la cura di noi stessi e degli altri.
Il quindicesimo riguarda la conoscenza della prospettiva, delle dinamiche complesse che consentono di osservare le cose con visioni multiple e di riuscire ad effettuare le necessarie correzioni.
Il sedicesimo riguarda la capacità di vedere l’ombra, i lati oscuri nostri e degli altri con la prospettiva di anticipare, accogliere e risolvere conflitti e dissonanze.
Il diciassettesimo riguarda la pazienza e cioè la capacità di vivere in sincronia tra volontà e passività, tra azione e attesa.
Il diciottesimo riguarda il pensare positivo, di vedere nello specchio di persone e cose, il riflesso di un’esperienza più ampia e ricca.
Il diciannovesimo riguarda le abitudini e in particolare la capacità di lasciare schemi e credenze con chiarezza, forza e fluidità.
Il ventesimo riguarda i valori e in particolare la capacità di riconoscere le priorità nella propria vita.
Il primo talento è avere un approccio psicologico alla vita e riguarda la capacità di iniziare, di porre le basi per un progetto, un’idea, una relazione.
Il secondo, riguarda la comunicazione e in particolare la capacità di coordinare il corpo, le emozioni e la mente verso l’apprendimento, l’adattabilità e il cambiamento.
Il terzo riguarda l’introspezione e in particolare la capacità di esplorare i nostri sogni e le nostre parti in ombra e i temi relativi all’attaccamento e al distacco.
Il quarto riguarda la consapevolezza e lo sforzo paziente di potenziare i sensi, l’energia e la focalizzazione verso la realizzazione dei nostri bisogni.
Il quinto riguarda il fare, l’agire fisico, sostenuto dal vivere ‘qui e ora’ e dalla capacità di dilatare il tempo, riuscendo ad inserire tutti i nostri impegni nel contenitore limitato della giornata.
Il sesto riguarda la capacità di creare correlazioni e di lasciare andare le cose obsolete, significa predisporre punti di svolta personali.
Il settimo riguarda la capacità di volgere l’attenzione alla propria salute e alla capacità di lenirci attraverso il contatto e varie forme di autocura.
L’ottavo è la ricerca dell’armonia, degli aspetti positivi, della bellezza delle cose e del portare miglioramenti nelle relazioni e nelle creazioni.
Il nono riguarda la pulizia interiore che avviene attraverso le varie forme del rilassamento e della meditazione attraverso l’equilibrio di sensazioni, emozioni e pensieri.
Il decimo riguarda la capacità di osservare le proprie esperienze passate con compassione, facendo pulizia delle esperienze negative, lasciando andare le folli incrostazioni del rancore e della rabbia.
L’undicesimo riguarda la capacità di esporsi, esprimendo la nostra vena artistica, ridendo di noi stessi e vivendo le molteplici sfaccettature delle nostre maschere e delle nostre illusioni con il necessario distacco e serenità.
Il dodicesimo riguarda la capacità di non giudicare, di fare spazio dentro di noi, di scegliere e di rimuovere alcune credenze e condizionamenti.
Il tredicesimo riguarda la capacità di eseguire i nostri compiti senza attaccamento, facendo posto a pensieri oggettivi e nuovi.
Il quattordicesimo riguarda la capacità di fare il primo passo per molte cose attraverso il tempo dilatato e una energia focalizzata verso la cura di noi stessi e degli altri.
Il quindicesimo riguarda la conoscenza della prospettiva, delle dinamiche complesse che consentono di osservare le cose con visioni multiple e di riuscire ad effettuare le necessarie correzioni.
Il sedicesimo riguarda la capacità di vedere l’ombra, i lati oscuri nostri e degli altri con la prospettiva di anticipare, accogliere e risolvere conflitti e dissonanze.
Il diciassettesimo riguarda la pazienza e cioè la capacità di vivere in sincronia tra volontà e passività, tra azione e attesa.
Il diciottesimo riguarda il pensare positivo, di vedere nello specchio di persone e cose, il riflesso di un’esperienza più ampia e ricca.
Il diciannovesimo riguarda le abitudini e in particolare la capacità di lasciare schemi e credenze con chiarezza, forza e fluidità.
Il ventesimo riguarda i valori e in particolare la capacità di riconoscere le priorità nella propria vita.