
Stanno bene insieme, ma lui vuole la sua libertà, si sente vincolato. Ha bisogno di tempi e spazi, vuole capire cosa desidera veramente. Lei è inerme, in attesa, in balia, distante. Banalmente, scopre che sforzandosi di pensarlo vicino non cambia proprio niente. Si sono trovati nel momento sbagliato!
La relazione è finita?
Quando il contadino vede le piante ammalarsi, a seconda della gravità, ha tre possibilità: usa gli antiparassitari; estirpa le piante se sono piccole; usa del veleno per far morire le radici. In tutti i casi non rimane impotente: analizza, agisce, risolve.
Traduciamo il tutto nella coppia.
La prima fase di analisi è tutta centrata sull’altro. L’atteggiamento amorevole è questo: ‘se non sai stare al mondo ti aiuto io’. ‘Se ti serve ‘la zonta’ (l’aggiunta), conta su di me’.
Mentre uno fatica e l’altro stenta, si può andare avanti per mesi.
La seconda fase, relativa all’agire mentale, è quella di annullare l’immagine dell’altro se dovessero accadere alcuni comportamenti: parlare male di lei, vederlo con altre donne, sentirsi in colpa per qualsiasi errore o difetto.
In questo modo ci si sente sotto scacco di qualcosa.
La terza fase è ‘quella risolutiva!?’, ed è tutta centrata su di sé.
Dopo aver sperimentato di non riuscire ad archiviare la storia, di non riuscire più a vivere una vita normale, a studiare e lavorare, o ad aprire nuovi orizzonti, il nostro Io deve continuare a girare.
Dapprima si allontana dalla scena del crimine, poi studia e lavora, successivamente si orienta su nuovi scenari, si apre a nuove amicizie ed esperienze.
In pratica, sta meno ai fornelli e ai piedi dell’amato.
La relazione è finita?
Quando il contadino vede le piante ammalarsi, a seconda della gravità, ha tre possibilità: usa gli antiparassitari; estirpa le piante se sono piccole; usa del veleno per far morire le radici. In tutti i casi non rimane impotente: analizza, agisce, risolve.
Traduciamo il tutto nella coppia.
La prima fase di analisi è tutta centrata sull’altro. L’atteggiamento amorevole è questo: ‘se non sai stare al mondo ti aiuto io’. ‘Se ti serve ‘la zonta’ (l’aggiunta), conta su di me’.
Mentre uno fatica e l’altro stenta, si può andare avanti per mesi.
La seconda fase, relativa all’agire mentale, è quella di annullare l’immagine dell’altro se dovessero accadere alcuni comportamenti: parlare male di lei, vederlo con altre donne, sentirsi in colpa per qualsiasi errore o difetto.
In questo modo ci si sente sotto scacco di qualcosa.
La terza fase è ‘quella risolutiva!?’, ed è tutta centrata su di sé.
Dopo aver sperimentato di non riuscire ad archiviare la storia, di non riuscire più a vivere una vita normale, a studiare e lavorare, o ad aprire nuovi orizzonti, il nostro Io deve continuare a girare.
Dapprima si allontana dalla scena del crimine, poi studia e lavora, successivamente si orienta su nuovi scenari, si apre a nuove amicizie ed esperienze.
In pratica, sta meno ai fornelli e ai piedi dell’amato.