
L’ascolto del corpo, il rilassamento, la visualizzazione e la crescita psicologica sono per noi assolutamente vitali: portano, nella nostra quotidianità, un approfondimento qualitativo della nostra vita.
I COMPITI INERENTI ALLO SVILUPPO
La vita ordinaria consiste di una serie di compiti inerenti allo sviluppo. Cominciando dalla prima infanzia, si deve imparare a gattonare e poi a camminare, a parlare, a controllare l'intestino e la vescica, e così via.
In particolare, si devono apprendere le intricate sottigliezze del linguaggio in modo da potersi esprimere adeguatamente.
Si devono recepire i valori fondamentali della cultura di appartenenza integrandoli e automatizzandoli nella propria struttura mentale in modo da poter dire e fare delle scelte appropriate senza compiere ogni volta una fatica immane. Bisogna poi differenziarsi dai propri genitori, imparare un mestiere e provvedere al proprio sostentamento. Si deve imparare a socializzare e ad avere una vita sentimentale ragionevolmente soddisfacente. La maggior parte di noi dovrà anche imparare a dialogare con il proprio partner e a sperimentarsi come genitore.
Certo non è poco, e nessuno riesce a realizzare tutto alla perfezione, ma la maggior parte della gente riesce a soddisfare i requisiti base di una vita relativamente normale.
VERSO UNA PSICOLOGIA EVOLUTIVA
Le ricerche psicologiche studiano i comportamenti derivati dal mancato sviluppo di questo apprendimento evolutivo. Così, nella prospettiva di una non evoluzione, la persona può risultare incapace di costruire amicizie, di sentirsi a suo agio in compagnia di altre persone o di avere un lavoro perché non ha acquisito alcune comuni capacità, oppure le ha apprese in un modo che denuncia il suo disadattamento. E’ altresì possibile che la persona non sia riuscita ad interiorizzare la realtà consensuale, a plasmare la propria coscienza affinché potesse funzionare automaticamente e così riflettere la realtà condivisa.
In una persona con una grave patologia, come ad esempio la psicosi, emerge in modo ancora più evidente una forma di arresto evolutivo traumatico, soprattutto per quanto riguarda l'interiorizzazione della realtà consensuale, sviluppando altre modalità di funzionamento che interferiscono gravemente con le capacità comuni. La persona psicotica vive in una simulazione interiore del mondo talmente lontana dal modo in cui tutti gli altri simulano il mondo che si ritrova terribilmente isolato da ciò che è la coscienza comune.
Possiamo quindi considerare efficace una psicoterapia che sappia, da una parte, individuare ed eliminare le cause della mancata acquisizione o messa in pratica dei normali compiti evolutivi, e dall'altra suggerire altre modalità di relazione con se stessi e con gli altri da poter integrare nella realtà attuale del paziente.
I COMPITI INERENTI ALLO SVILUPPO
La vita ordinaria consiste di una serie di compiti inerenti allo sviluppo. Cominciando dalla prima infanzia, si deve imparare a gattonare e poi a camminare, a parlare, a controllare l'intestino e la vescica, e così via.
In particolare, si devono apprendere le intricate sottigliezze del linguaggio in modo da potersi esprimere adeguatamente.
Si devono recepire i valori fondamentali della cultura di appartenenza integrandoli e automatizzandoli nella propria struttura mentale in modo da poter dire e fare delle scelte appropriate senza compiere ogni volta una fatica immane. Bisogna poi differenziarsi dai propri genitori, imparare un mestiere e provvedere al proprio sostentamento. Si deve imparare a socializzare e ad avere una vita sentimentale ragionevolmente soddisfacente. La maggior parte di noi dovrà anche imparare a dialogare con il proprio partner e a sperimentarsi come genitore.
Certo non è poco, e nessuno riesce a realizzare tutto alla perfezione, ma la maggior parte della gente riesce a soddisfare i requisiti base di una vita relativamente normale.
VERSO UNA PSICOLOGIA EVOLUTIVA
Le ricerche psicologiche studiano i comportamenti derivati dal mancato sviluppo di questo apprendimento evolutivo. Così, nella prospettiva di una non evoluzione, la persona può risultare incapace di costruire amicizie, di sentirsi a suo agio in compagnia di altre persone o di avere un lavoro perché non ha acquisito alcune comuni capacità, oppure le ha apprese in un modo che denuncia il suo disadattamento. E’ altresì possibile che la persona non sia riuscita ad interiorizzare la realtà consensuale, a plasmare la propria coscienza affinché potesse funzionare automaticamente e così riflettere la realtà condivisa.
In una persona con una grave patologia, come ad esempio la psicosi, emerge in modo ancora più evidente una forma di arresto evolutivo traumatico, soprattutto per quanto riguarda l'interiorizzazione della realtà consensuale, sviluppando altre modalità di funzionamento che interferiscono gravemente con le capacità comuni. La persona psicotica vive in una simulazione interiore del mondo talmente lontana dal modo in cui tutti gli altri simulano il mondo che si ritrova terribilmente isolato da ciò che è la coscienza comune.
Possiamo quindi considerare efficace una psicoterapia che sappia, da una parte, individuare ed eliminare le cause della mancata acquisizione o messa in pratica dei normali compiti evolutivi, e dall'altra suggerire altre modalità di relazione con se stessi e con gli altri da poter integrare nella realtà attuale del paziente.