
A sorreggere l’illusione di vincita di ogni giocatore c’è il pensiero magico.
E’ una modalità di pensiero arcaico che ha uno scopo auto rassicurante e pervade l’intero sistema cognitivo del giocatore.
Il pensiero magico, alimenta le tipiche distorsioni cognitive del giocatore: la sottostima del rischio, l’illusione di poter controllare gli accadimenti e di influenzarli con opportuni metodi e scongiuri, la concezione distorta della logica matematica, la scarsa gestione dell’inibizione, etc., e non lo abbandona mai.
Giocare è la ricerca di un irrefrenabile bisogno di vincere come avviene negli sport pericolosi. E’ la ricerca di esperienze nuove sul piano cognitivo ed emozionale che inducono a provare il brivido dell’avventura e della sfida. E’ ancora il bisogno di agire in modo disinibito e libero nella sfera sociale. E’ altresì l’espressione di un paradossale meccanismo inconscio di aggiustare qualcosa che proviene dal passato e di perdere denaro, quale riparazione.
Nel gioco d’azzardo sono implicati notevoli meccanismi autogiustificatori che rinforzano l’impulso (compulsione) a giocare sempre di più (piacere) e a inseguire le perdite (dolore).
Questo curioso fenomeno, secondo le teorizzazioni psicoanalitiche, è spiegabile attraverso il concetto di ‘masochismo’. Il masochismo psichico è riscontrabile in ogni esperienza umana dove si sono mal vissute le esperienze di divieto e di imposizione da parte dei genitori e che hanno prodotto conflittualità, aggressività, sensi di colpa e pensieri ostili senza che venissero adeguatamente risolti e/o integrati all’evoluzione della coscienza.
La mancata integrazione di tali fenomeni si evidenzia nel gioco come un modo regressivo di ristabilire una temporanea condizione di benessere.
Da una parte si lotta per affrontare situazioni problematiche o punitive interiori, dall’altra si cerca di convertire, attraverso il gioco, sensazioni negative, di dolore e colpa, in piacere. Un bel rompicapo!
E’ una modalità di pensiero arcaico che ha uno scopo auto rassicurante e pervade l’intero sistema cognitivo del giocatore.
Il pensiero magico, alimenta le tipiche distorsioni cognitive del giocatore: la sottostima del rischio, l’illusione di poter controllare gli accadimenti e di influenzarli con opportuni metodi e scongiuri, la concezione distorta della logica matematica, la scarsa gestione dell’inibizione, etc., e non lo abbandona mai.
Giocare è la ricerca di un irrefrenabile bisogno di vincere come avviene negli sport pericolosi. E’ la ricerca di esperienze nuove sul piano cognitivo ed emozionale che inducono a provare il brivido dell’avventura e della sfida. E’ ancora il bisogno di agire in modo disinibito e libero nella sfera sociale. E’ altresì l’espressione di un paradossale meccanismo inconscio di aggiustare qualcosa che proviene dal passato e di perdere denaro, quale riparazione.
Nel gioco d’azzardo sono implicati notevoli meccanismi autogiustificatori che rinforzano l’impulso (compulsione) a giocare sempre di più (piacere) e a inseguire le perdite (dolore).
Questo curioso fenomeno, secondo le teorizzazioni psicoanalitiche, è spiegabile attraverso il concetto di ‘masochismo’. Il masochismo psichico è riscontrabile in ogni esperienza umana dove si sono mal vissute le esperienze di divieto e di imposizione da parte dei genitori e che hanno prodotto conflittualità, aggressività, sensi di colpa e pensieri ostili senza che venissero adeguatamente risolti e/o integrati all’evoluzione della coscienza.
La mancata integrazione di tali fenomeni si evidenzia nel gioco come un modo regressivo di ristabilire una temporanea condizione di benessere.
Da una parte si lotta per affrontare situazioni problematiche o punitive interiori, dall’altra si cerca di convertire, attraverso il gioco, sensazioni negative, di dolore e colpa, in piacere. Un bel rompicapo!