
Aiutare un figlio in difficoltà di interessi e di vita, significa talvolta farsi aiutare psicologicamente per capire le situazioni, attivare idee creative e cambiare qualcosa di sé stessi, laddove è possibile.
La storia vede un ragazzo protagonista di un copione ossessivo, che si 'gira' tutto in casa, e si esercita attraverso un controllo assoluto sulla mamma e un muro, ‘alto anni’ e ‘tanto duro quanto fragile’, con il papà.
La partita si gioca nello stretto delle stanze di casa e le vie di fuga, per tutti, sono faticose.
I genitori cercano idee, cercano di capire e si chiedono come possono aiutare un bravo figlio che si è identificato fin troppo nella parte del protagonista di un film d’autore ‘auto celebrativo’ insieme alle proprie circonvoluzioni mentali.
Per i genitori, è come essere condannati ad assistere, nella sala cinematografica della casa, allo stesso film, prodotto in corea del nord, che racconta i dettagli della vita in prigione di quella comunità.
Decidiamo un aiuto indiretto con letture di copioni già visti e con nuovi paradossi da sperimentare.
E così:
- le dinamiche emozionali, diventano ‘ragionare sopra mentre si lavora sotto’;
- reagire alla sofferenza, diventa ‘divertirsi mentre si soffre’;
- la cattiveria, si trasforma in ‘piuttosto che essere cattivi è meglio essere sempliciotti;
- l’inattività, diventa ‘piuttosto che pedalare dentro l’ingranaggio è meglio ingranare’;
- non uscire dalla stanza, diventa ‘a che cosa servono gli occhi, se non c’è più nessuno da vedere?’;
- il timore di fare una brutta figura, diventa ‘come si fa a fare bella presenza senza sfigurare?’;
- il muro tra il genitore e il figlio, si affronta con un’azione pratica del papà ‘mi siedo nella stanza e vengo ad assaggiare il nostro muro’;
- il rifugio in internet, diventa ‘come si fa a vivere nel mondo se il mondo è il computer?’;
- l’indecisione sul da farsi, diventa il koan dello zen 'quando sei indeciso sul da farsi, chiediti: qual'è il suono di una mano sola?’;
- l’immobilità, diventa ‘muoviti come se ti fermassi’;
- il pensiero ossessivo diventa ‘pensa prima, pensa dopo, mai durante’.
Fra un po’, forse, i protagonisti si cimenteranno in un nuovo film: ‘la lunga notte dei pensieri fluttuanti’.
La storia vede un ragazzo protagonista di un copione ossessivo, che si 'gira' tutto in casa, e si esercita attraverso un controllo assoluto sulla mamma e un muro, ‘alto anni’ e ‘tanto duro quanto fragile’, con il papà.
La partita si gioca nello stretto delle stanze di casa e le vie di fuga, per tutti, sono faticose.
I genitori cercano idee, cercano di capire e si chiedono come possono aiutare un bravo figlio che si è identificato fin troppo nella parte del protagonista di un film d’autore ‘auto celebrativo’ insieme alle proprie circonvoluzioni mentali.
Per i genitori, è come essere condannati ad assistere, nella sala cinematografica della casa, allo stesso film, prodotto in corea del nord, che racconta i dettagli della vita in prigione di quella comunità.
Decidiamo un aiuto indiretto con letture di copioni già visti e con nuovi paradossi da sperimentare.
E così:
- le dinamiche emozionali, diventano ‘ragionare sopra mentre si lavora sotto’;
- reagire alla sofferenza, diventa ‘divertirsi mentre si soffre’;
- la cattiveria, si trasforma in ‘piuttosto che essere cattivi è meglio essere sempliciotti;
- l’inattività, diventa ‘piuttosto che pedalare dentro l’ingranaggio è meglio ingranare’;
- non uscire dalla stanza, diventa ‘a che cosa servono gli occhi, se non c’è più nessuno da vedere?’;
- il timore di fare una brutta figura, diventa ‘come si fa a fare bella presenza senza sfigurare?’;
- il muro tra il genitore e il figlio, si affronta con un’azione pratica del papà ‘mi siedo nella stanza e vengo ad assaggiare il nostro muro’;
- il rifugio in internet, diventa ‘come si fa a vivere nel mondo se il mondo è il computer?’;
- l’indecisione sul da farsi, diventa il koan dello zen 'quando sei indeciso sul da farsi, chiediti: qual'è il suono di una mano sola?’;
- l’immobilità, diventa ‘muoviti come se ti fermassi’;
- il pensiero ossessivo diventa ‘pensa prima, pensa dopo, mai durante’.
Fra un po’, forse, i protagonisti si cimenteranno in un nuovo film: ‘la lunga notte dei pensieri fluttuanti’.