
Quando ci inoltriamo nel flusso della vita troppo spesso guardiamo il nostro ombelico, giriamo intorno a noi stessi e ai nostri dilemmi. E ci blocchiamo.
Girare intorno a se stessi significa, per fare alcuni esempi, arrivare all’età matura senza aver pensato alla propria pensione; aver studiato, ma essersi persi agli ultimi esami; aver imboccato una strada di dipendenze e non aver tenuto conto delle conseguenze; aver trascurato rapporti significativi ed essere rimasti soli; non aver sviluppato un’idea, una passione o un mestiere, che tanto non sarebbe servita’. Etc. Etc.
In pratica, aver vissuto in balia delle proprie emozioni o desideri, ma tralasciando il ‘cosa c’è dopo’, ‘cosa è meglio per il mio futuro’, ‘cosa cambiare’, ‘cosa vale la pena che io sia’.
Il problema è che ce ne accorgiamo tardi persi nell'illusione di un tempo infinito davanti. A 12 anni è tardi per acquisire buone basi di studio; a 18 per diventare un grande atleta; a 24 per completare gli studi, a 30 per avere una storia seria; a 36 per realizzare un sogno; a 42 per avere un figlio; a 48 per separarsi; a 54 per viaggiare; a 60 per cambiare un’abitudine nociva. Etc. Etc.
Il problema riguarda un investimento personale: avere buone abitudini, prendere decisioni, risolvere dilemmi, capire dove vale pena andare e procedere senza ‘se’ e senza ‘ma’.
Ci si perde per strada senza speranza e senza fiducia. Ma la speranza è un antidoto contro la demoralizzazione e la fiducia è il motore per imparare nuove abilità, affrontare ostacoli e realizzare cambiamenti significativi.
Speranza e fiducia sono le pre-condizioni per non perdersi agli incroci della vita e cercare nuove destinazioni.
Certo, dobbiamo predisporci ad essere di più.
Più risoluti: ‘in che modo potrei realizzare questo cambiamento? Quale potrebbe essere un buon primo passo? Quali ostacoli prevedo e come affrontarli?
Più fiduciosi: ‘cosa mi dà fiducia di potercela fare?
Più preparati: ‘in che modo le mie qualità potrò impiegarle in un nuovo progetto?’
Insomma, il futuro è davanti, ma le scelte di come sarà dipendono (tanto) da noi!
Girare intorno a se stessi significa, per fare alcuni esempi, arrivare all’età matura senza aver pensato alla propria pensione; aver studiato, ma essersi persi agli ultimi esami; aver imboccato una strada di dipendenze e non aver tenuto conto delle conseguenze; aver trascurato rapporti significativi ed essere rimasti soli; non aver sviluppato un’idea, una passione o un mestiere, che tanto non sarebbe servita’. Etc. Etc.
In pratica, aver vissuto in balia delle proprie emozioni o desideri, ma tralasciando il ‘cosa c’è dopo’, ‘cosa è meglio per il mio futuro’, ‘cosa cambiare’, ‘cosa vale la pena che io sia’.
Il problema è che ce ne accorgiamo tardi persi nell'illusione di un tempo infinito davanti. A 12 anni è tardi per acquisire buone basi di studio; a 18 per diventare un grande atleta; a 24 per completare gli studi, a 30 per avere una storia seria; a 36 per realizzare un sogno; a 42 per avere un figlio; a 48 per separarsi; a 54 per viaggiare; a 60 per cambiare un’abitudine nociva. Etc. Etc.
Il problema riguarda un investimento personale: avere buone abitudini, prendere decisioni, risolvere dilemmi, capire dove vale pena andare e procedere senza ‘se’ e senza ‘ma’.
Ci si perde per strada senza speranza e senza fiducia. Ma la speranza è un antidoto contro la demoralizzazione e la fiducia è il motore per imparare nuove abilità, affrontare ostacoli e realizzare cambiamenti significativi.
Speranza e fiducia sono le pre-condizioni per non perdersi agli incroci della vita e cercare nuove destinazioni.
Certo, dobbiamo predisporci ad essere di più.
Più risoluti: ‘in che modo potrei realizzare questo cambiamento? Quale potrebbe essere un buon primo passo? Quali ostacoli prevedo e come affrontarli?
Più fiduciosi: ‘cosa mi dà fiducia di potercela fare?
Più preparati: ‘in che modo le mie qualità potrò impiegarle in un nuovo progetto?’
Insomma, il futuro è davanti, ma le scelte di come sarà dipendono (tanto) da noi!