
Un’altra versione del rapporto genitori figli ci porta nel terreno minato della complessità, dell’approccio chirurgico, delle scelte radicali.
Ci sono errori compiuti per ignoranza o buona fede che hanno la coda lunga e trasformano i figli in bombe di rabbia, proiettili di parole, prigioni di sentimenti inespressi, disguidi.
Per un figlio, essere senza guida, senza regole, senza l’autorevolezza, significa il caos emotivo e cognitivo. Significa scivolare nelle gratificazioni immediate, ribellarsi senza guida, pretendere di scambiare l’eccitazione per interesse alla crescita. In definitiva, perdersi.
Ci sono figli che faticano ad accettare delle semplici regole come: ’non puoi aggredire verbalmente, non devi rompere cose, devi accettare il no, devi riconoscere che c’è la responsabilità del limite e che i genitori vogliono il tuo bene e di loro ti puoi fidare’. Anche quando danno regole che non piacciono, lo scopo non è manipolativo, almeno per i genitori consapevoli del loro importante ruolo.
Ma ci sono anche genitori che soccombono per troppo amore, per troppe colpe o per troppa assenza. Genitori confusi dalla complessità degli eventi che non riconoscono per tempo le linee di confine e la direzione di arrivo dei propri figli.
Le problematiche dei figli, la loro rabbia, le loro abitudini, le loro dipendenze, toccano tanto i genitori, che talvolta anticipano i non detti della coppia, i sentimenti individuali, le scelte drammatiche dei cambiamenti di vita. Ma genitori si rimane sempre e si ha il compito, talvolta faticosissimo, di aiutare e sostenere, anche con importanti scelte personali, le fatiche di un figlio che prova ad aggiornare la bussola e coordinare la sua vita.
Ci sono errori compiuti per ignoranza o buona fede che hanno la coda lunga e trasformano i figli in bombe di rabbia, proiettili di parole, prigioni di sentimenti inespressi, disguidi.
Per un figlio, essere senza guida, senza regole, senza l’autorevolezza, significa il caos emotivo e cognitivo. Significa scivolare nelle gratificazioni immediate, ribellarsi senza guida, pretendere di scambiare l’eccitazione per interesse alla crescita. In definitiva, perdersi.
Ci sono figli che faticano ad accettare delle semplici regole come: ’non puoi aggredire verbalmente, non devi rompere cose, devi accettare il no, devi riconoscere che c’è la responsabilità del limite e che i genitori vogliono il tuo bene e di loro ti puoi fidare’. Anche quando danno regole che non piacciono, lo scopo non è manipolativo, almeno per i genitori consapevoli del loro importante ruolo.
Ma ci sono anche genitori che soccombono per troppo amore, per troppe colpe o per troppa assenza. Genitori confusi dalla complessità degli eventi che non riconoscono per tempo le linee di confine e la direzione di arrivo dei propri figli.
Le problematiche dei figli, la loro rabbia, le loro abitudini, le loro dipendenze, toccano tanto i genitori, che talvolta anticipano i non detti della coppia, i sentimenti individuali, le scelte drammatiche dei cambiamenti di vita. Ma genitori si rimane sempre e si ha il compito, talvolta faticosissimo, di aiutare e sostenere, anche con importanti scelte personali, le fatiche di un figlio che prova ad aggiornare la bussola e coordinare la sua vita.