
Dentro di noi abbiamo tutti 25 anni, chi più chi meno, tanti sogni e il mondo ai nostri piedi. Poi il tempo passa. Le ferite si asciugano. Le decisioni latitano. E ci si ritrova a voler stringere: il tempo, i progetti, i risultati.
Ma, nonostante gli anni corrano, si vuole un po’ di tutto. Si vuole cambiare lavoro, essere più tranquilli e avere un amore con cui realizzarsi pienamente. E magari fare una famiglia.
Negli anni sono migliorate tante cose: la decisione di non avere più paura, la capacità di rinunciare, di avere più fiducia, l’impegno a non arrendersi al primo affanno, di gestire i momenti di scoramento.
Ma si cerca qualcosa in più. La fortuna, il caso o, ancora, il destino. Almeno questa ce la raccontiamo bene: quando le cose vengono da sé, siamo più motivati.
E’ vero che con maggiori motivazioni, si accede a delle potenzialità e le proprie risorse personali fioriscono. Migliora l’organizzazione, la capacità di analisi, la comunicazione, anche le decisioni sono più rapide. Sul lavoro, però, con gli altri.
Con se stessi, decidere è più legnoso. Viene male.
E allora sai cosa ti dico, siediti un attimo sui problemi, pensa alle cose che ti danno pensiero, contatta le emozioni che ti agitano e prenditi il tempo di meditarci sopra. Agisci come se dovessi convergere tutta la tua attenzione su un unico punto e ritrova una forma adatta alle tue domande interiori.
Sei con una persona? Fermati a considerare cosa senti, cosa ti fa sentire bene, come puoi essere osservatore di te stesso mentre agisci.
Stai affrontando un problema di lavoro? Prenditi un po’ di tempo per focalizzare gli obiettivi e seguine le tracce.
Stai vivendo un tema famigliare spinoso? Trova un momento tranquillo per condividere i tuoi bisogni e ascoltare chi come te cerca di risolvere i problemi.
Facendo così, almeno sai dove sorge il sole. E quella può essere una interessante destinazione: faccia al sole e piedi a terra.
Ma, nonostante gli anni corrano, si vuole un po’ di tutto. Si vuole cambiare lavoro, essere più tranquilli e avere un amore con cui realizzarsi pienamente. E magari fare una famiglia.
Negli anni sono migliorate tante cose: la decisione di non avere più paura, la capacità di rinunciare, di avere più fiducia, l’impegno a non arrendersi al primo affanno, di gestire i momenti di scoramento.
Ma si cerca qualcosa in più. La fortuna, il caso o, ancora, il destino. Almeno questa ce la raccontiamo bene: quando le cose vengono da sé, siamo più motivati.
E’ vero che con maggiori motivazioni, si accede a delle potenzialità e le proprie risorse personali fioriscono. Migliora l’organizzazione, la capacità di analisi, la comunicazione, anche le decisioni sono più rapide. Sul lavoro, però, con gli altri.
Con se stessi, decidere è più legnoso. Viene male.
E allora sai cosa ti dico, siediti un attimo sui problemi, pensa alle cose che ti danno pensiero, contatta le emozioni che ti agitano e prenditi il tempo di meditarci sopra. Agisci come se dovessi convergere tutta la tua attenzione su un unico punto e ritrova una forma adatta alle tue domande interiori.
Sei con una persona? Fermati a considerare cosa senti, cosa ti fa sentire bene, come puoi essere osservatore di te stesso mentre agisci.
Stai affrontando un problema di lavoro? Prenditi un po’ di tempo per focalizzare gli obiettivi e seguine le tracce.
Stai vivendo un tema famigliare spinoso? Trova un momento tranquillo per condividere i tuoi bisogni e ascoltare chi come te cerca di risolvere i problemi.
Facendo così, almeno sai dove sorge il sole. E quella può essere una interessante destinazione: faccia al sole e piedi a terra.