
Sentire parlare di relazioni a distanza o di facili amicizie sulle piattaforme social è sempre più frequente. Essere distanti chilometri rappresenta l’antitesi a quel luogo ormai comune che vede consumare amicizie e relazioni a stretta vicinanza.
I tempi sono cambiati e i luoghi della condivisione dei pensieri e delle emozioni sono mutati. Le mode si sono rinnovate e gli scenari hanno assunto nuovi sfondi.
Tutte le relazioni hanno subito il nuovo fascino del mutamento: il contatto virtuale si è sostituito a quello fisico, i social hanno accresciuto l’espressione di pensieri ed emozioni, la presenza fisica si è amplificata in immagini e filmati, l’identità è diventata molteplice, le relazioni, quelle tattili, sono diminuite.
Con la società in febbrile cambiamento, sono nate nuove esigenze. Siamo diventati pendolari a casa, in ufficio, in amore e nelle relazioni, ma abbiamo mantenuto la responsabilità delle connessioni e delle complicità che creiamo.
La distanza da colmare non dipende più dai km o dalla lontananza corporea, bensì dalla distanza delle coscienze. La sfida per riuscire a mantenere dei rapporti di qualità ha fatto dilatare l’importanza della comunicazione, delle parole e dell’immaginazione, più che dei sensi, dei gesti e dei corpi. Ricongiungersi a distanza, pertanto, è diventato qualcosa che riguarda la comunicazione cosciente, il sentimento e la maturità emotiva.
Essere distanti, ma non distaccati è l’estroso collante di qualsiasi separazione.
Con le parole, possiamo essere lì e altrove a un tempo, ma quando si ha a cuore una relazione, si comunica con attenzione, sentimento e serenità.
Volersi bene e sentirsi vicini, sono emozioni che viviamo oltre lo spazio e oltre il tempo. E ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di confermare con un like, il nostro apprezzamento e vicinanza, con un commento, la nostra disponibilità alle avversità, e con la nostra immaginazione, l’amore per l’altro, per noi stessi e per la vita.
La distanza ci fa sentire la mancanza delle persone, è vero, ma ci esorta anche a lottare per stare insieme e a godere di ogni secondo, anche virtuale.
Purtroppo esageriamo, ma questa è un’altra storia.
I tempi sono cambiati e i luoghi della condivisione dei pensieri e delle emozioni sono mutati. Le mode si sono rinnovate e gli scenari hanno assunto nuovi sfondi.
Tutte le relazioni hanno subito il nuovo fascino del mutamento: il contatto virtuale si è sostituito a quello fisico, i social hanno accresciuto l’espressione di pensieri ed emozioni, la presenza fisica si è amplificata in immagini e filmati, l’identità è diventata molteplice, le relazioni, quelle tattili, sono diminuite.
Con la società in febbrile cambiamento, sono nate nuove esigenze. Siamo diventati pendolari a casa, in ufficio, in amore e nelle relazioni, ma abbiamo mantenuto la responsabilità delle connessioni e delle complicità che creiamo.
La distanza da colmare non dipende più dai km o dalla lontananza corporea, bensì dalla distanza delle coscienze. La sfida per riuscire a mantenere dei rapporti di qualità ha fatto dilatare l’importanza della comunicazione, delle parole e dell’immaginazione, più che dei sensi, dei gesti e dei corpi. Ricongiungersi a distanza, pertanto, è diventato qualcosa che riguarda la comunicazione cosciente, il sentimento e la maturità emotiva.
Essere distanti, ma non distaccati è l’estroso collante di qualsiasi separazione.
Con le parole, possiamo essere lì e altrove a un tempo, ma quando si ha a cuore una relazione, si comunica con attenzione, sentimento e serenità.
Volersi bene e sentirsi vicini, sono emozioni che viviamo oltre lo spazio e oltre il tempo. E ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di confermare con un like, il nostro apprezzamento e vicinanza, con un commento, la nostra disponibilità alle avversità, e con la nostra immaginazione, l’amore per l’altro, per noi stessi e per la vita.
La distanza ci fa sentire la mancanza delle persone, è vero, ma ci esorta anche a lottare per stare insieme e a godere di ogni secondo, anche virtuale.
Purtroppo esageriamo, ma questa è un’altra storia.