
Quando a 40 anni mancano gli stimoli sul lavoro. Quando la noia dei rapporti umani uccide e la vita ha fatto il giro del cerchio. Quando le situazioni sono appesantite dalle troppe domande e dall’insofferenza. Si è arrivati al capolinea.
Quando il principio del piacere, quello della gratificazione immediata, incontra il principio della scarsità, trova una sfida importante: regolare e ‘legare’ la libertà, di fare tutto e il contrario di tutto, a qualcosa di significativo.
Nella ricerca dell’amore, dare fuoco alle polveri con il proprio entusiasmo può far sembrare il cielo un campionato mondiale di fuochi d’artificio. Al contrario, fare poco o far fare agli altri, può far apparire passivi e poco concreti. In definitiva, per trovare un compagno/a della vita, sembra che non si faccia mai la cosa giusta: è un tiro al bersaglio, è un prenderci.
Il principio di realtà richiede di essere saziati dalla percezione della soddisfazione. Richiede un adattamento che tutti, prima o poi, dobbiamo negoziare: il ragionamento, l’attenzione, il giudizio.
Cosa succede invece? Prevale l’insoddisfazione. La ricerca dell’esperienza perfetta che impedisce ogni trattativa. Il risultato diventa una tempesta perfetta. Ci si sente incapaci e fuori gioco.
Le esperienze negative del passato, sono ai piedi di ogni ricordo e uccidono la soddisfazione. Ci si cala nella distanza con l’altro/a, e alla distanza zero non si riesce a dire ‘ti amo!’. In realtà, gli eventi si rovesciano addosso e non si vuole sentir vibrare la corda del fallimento. Ogni minimo insuccesso, diventa un’ossessione e si rallenta l’impegno ad affrontare le cose in modo costruttivo.
Qual è la strada d’uscita? Guardare le proprie fragilità, senza bisogno di soffocare nelle paure, identità e difetti, per dirsi: ‘nonostante tutto, sono così, mi accetto e mi voglio bene’. Da qui nasce una luna di miele con se stessi e con la realtà.
Quando il principio del piacere, quello della gratificazione immediata, incontra il principio della scarsità, trova una sfida importante: regolare e ‘legare’ la libertà, di fare tutto e il contrario di tutto, a qualcosa di significativo.
Nella ricerca dell’amore, dare fuoco alle polveri con il proprio entusiasmo può far sembrare il cielo un campionato mondiale di fuochi d’artificio. Al contrario, fare poco o far fare agli altri, può far apparire passivi e poco concreti. In definitiva, per trovare un compagno/a della vita, sembra che non si faccia mai la cosa giusta: è un tiro al bersaglio, è un prenderci.
Il principio di realtà richiede di essere saziati dalla percezione della soddisfazione. Richiede un adattamento che tutti, prima o poi, dobbiamo negoziare: il ragionamento, l’attenzione, il giudizio.
Cosa succede invece? Prevale l’insoddisfazione. La ricerca dell’esperienza perfetta che impedisce ogni trattativa. Il risultato diventa una tempesta perfetta. Ci si sente incapaci e fuori gioco.
Le esperienze negative del passato, sono ai piedi di ogni ricordo e uccidono la soddisfazione. Ci si cala nella distanza con l’altro/a, e alla distanza zero non si riesce a dire ‘ti amo!’. In realtà, gli eventi si rovesciano addosso e non si vuole sentir vibrare la corda del fallimento. Ogni minimo insuccesso, diventa un’ossessione e si rallenta l’impegno ad affrontare le cose in modo costruttivo.
Qual è la strada d’uscita? Guardare le proprie fragilità, senza bisogno di soffocare nelle paure, identità e difetti, per dirsi: ‘nonostante tutto, sono così, mi accetto e mi voglio bene’. Da qui nasce una luna di miele con se stessi e con la realtà.