Quando le cose vanno male e c’è un obiettivo che ci interessa, la sopravvivenza, viene voglia di suonare l’allarme, di chiamare lo staff, di reagire.
Però non si vuole inviare segnali di pericolo, perché tutti capirebbero che siamo in difficoltà. Non si vuole suonare le sirene, si vuole solo identificare il problema e risolverlo. Si vuole ridurre in polvere quell'intelligenza malata che ha creato la grana. Si vuole solo guardare in faccia il problema e distruggerlo.
Non serve prendersi del tempo per ascoltarsi. Semplicemente non funziona.
E’ tutto dipeso da noi, dalle nostre scelte. Noi abbiamo sbagliato e adesso siamo ingenuamente pronti a pagare.
Non ci siamo ascoltati, non abbiamo valutato a fondo, non abbiamo deciso con uno sguardo al futuro, e adesso la realtà è quella che abbiamo di fronte. Non ci piace!
Sembra finita. L’impulso non si riavvia, non c’è segnale, c’è solo panico.
Abbiamo preso decisioni e abbiamo compiuto azioni che oggi si ritorcono contro di noi. Non avremmo voluto, ma è successo. I nostri sensi non ci hanno avvertito della vulnerabilità di certe situazioni e tutto si è fermato. Le idee, i progetti e le energie si sono incagliate.
Dentro di noi è successo qualcosa che ci ha destabilizzato mentre la realtà ci ha spenti: gli altri si sono allontanati, la moglie si è distanziata, i figli ci hanno respinto, il lavoro non è ripartito.
Non è sempre stato così, in passato si è cercata una mano, si è inseguito il paradiso, si sono trovate le sicurezze.
Ma mentre le garanzie, ora, non ci sono più e si combatte il dolore, ci si accorge che non si può fuggire. Bisogna andare incontro all’inevitabile, si deve affrontare tutto. Non c’è altra possibilità!
Si conosce l’albero, i rami si estendono in ogni direzione, si riescono a vedere le cose per quello che sono. Tutto diventa chiaro. Dove c’è salvezza c’è premio, ma anche perdita.
Disgraziatamente, è facile distruggere un equilibrio, bastano i giusti mezzi, ma è ora di cambiare. Possiamo farlo!
Lo abbiamo fatto innumerevoli volte, abbiamo affrontato i mostri e ci siamo sentiti veramente umani. E’ ora di ripartire!
Però non si vuole inviare segnali di pericolo, perché tutti capirebbero che siamo in difficoltà. Non si vuole suonare le sirene, si vuole solo identificare il problema e risolverlo. Si vuole ridurre in polvere quell'intelligenza malata che ha creato la grana. Si vuole solo guardare in faccia il problema e distruggerlo.
Non serve prendersi del tempo per ascoltarsi. Semplicemente non funziona.
E’ tutto dipeso da noi, dalle nostre scelte. Noi abbiamo sbagliato e adesso siamo ingenuamente pronti a pagare.
Non ci siamo ascoltati, non abbiamo valutato a fondo, non abbiamo deciso con uno sguardo al futuro, e adesso la realtà è quella che abbiamo di fronte. Non ci piace!
Sembra finita. L’impulso non si riavvia, non c’è segnale, c’è solo panico.
Abbiamo preso decisioni e abbiamo compiuto azioni che oggi si ritorcono contro di noi. Non avremmo voluto, ma è successo. I nostri sensi non ci hanno avvertito della vulnerabilità di certe situazioni e tutto si è fermato. Le idee, i progetti e le energie si sono incagliate.
Dentro di noi è successo qualcosa che ci ha destabilizzato mentre la realtà ci ha spenti: gli altri si sono allontanati, la moglie si è distanziata, i figli ci hanno respinto, il lavoro non è ripartito.
Non è sempre stato così, in passato si è cercata una mano, si è inseguito il paradiso, si sono trovate le sicurezze.
Ma mentre le garanzie, ora, non ci sono più e si combatte il dolore, ci si accorge che non si può fuggire. Bisogna andare incontro all’inevitabile, si deve affrontare tutto. Non c’è altra possibilità!
Si conosce l’albero, i rami si estendono in ogni direzione, si riescono a vedere le cose per quello che sono. Tutto diventa chiaro. Dove c’è salvezza c’è premio, ma anche perdita.
Disgraziatamente, è facile distruggere un equilibrio, bastano i giusti mezzi, ma è ora di cambiare. Possiamo farlo!
Lo abbiamo fatto innumerevoli volte, abbiamo affrontato i mostri e ci siamo sentiti veramente umani. E’ ora di ripartire!