
Dopo il lutto di un amico di poco più di 50 anni, viene la voglia di dire che ‘è ora di fare le cose quando ci si è’. In tempo reale. Cosa c’è da aspettare? Il momento giusto, la condizione migliore, la voglia? Basta!
Bisogna seguire il sentiero dell’intuito del ‘sì, lo faccio!’, ‘perché no!’. E farsi venire la voglia delle domande che dicono sì alla vita nelle sue varie forme. Nella semplicità di un’escursione, di un viaggio, di un’esperienza. Cosa c’è da aspettare? Non è vero che lo si può fare domani. E’ una balla.
Dire ‘di sì più spesso’ è un un modo di uscire da situazioni tormentate per fare cose diverse, divertenti, interessanti, mai fatte prima.
Accettare di seguire le idee che vanno oltre le paure, le insicurezze e le abitudini, è come andare a scuola della vita e fare esami di opportunità, occasioni, possibilità. E’ permetterci di fare scelte positive a favore di nuove esperienze.
Certo, è difficile aprirsi a nuove prove o espandere i propri confini, avendo in mente esperienze passate negative e la sensazione di non essere sicuri di se stessi. Ma è proprio agendo il ’sì’ che si esce dalla tana, dalle zone di confort, dalle abitudini.
Si comincia da dove ci sentiamo meglio. Si parte dal ‘no’, per riconoscere paure ed insicurezze, si tira un bel respiro, si aprono nuove porte e si procede con il ’sì’ a nuove persone e a momenti di vita che non avremmo mai vissuto.
Quindi si alla tenda in posti selvaggi, alla bicicletta al chiaro di luna, alle camminate a perdifiato e a quei silenzi, ritmi e panorami che rimarginano vecchie e nuove ferite.
Certo, c’è il rischio di vivere la vita come un grande parco giochi, in realtà abbiamo bisogno di correre dei rischi e di immergerci in situazioni nuove e diverse per sperimentare appieno l’esperienza del corpo, delle emozioni e della nostra esistenza.
La libertà di azione, quella che ci fare dire di ‘sì’, è quella che fa brillare il nostro vero io, quello che la gente vede e apprezza e che non dobbiamo vergognarci di mostrare.
E allora, facciamoci questo regalo, diciamo un po’ più spesso ‘sì’. Abbiamo solo una vita da vivere e solo una possibilità di viverla nel modo più completo possibile. Non vi pare?
Bisogna seguire il sentiero dell’intuito del ‘sì, lo faccio!’, ‘perché no!’. E farsi venire la voglia delle domande che dicono sì alla vita nelle sue varie forme. Nella semplicità di un’escursione, di un viaggio, di un’esperienza. Cosa c’è da aspettare? Non è vero che lo si può fare domani. E’ una balla.
Dire ‘di sì più spesso’ è un un modo di uscire da situazioni tormentate per fare cose diverse, divertenti, interessanti, mai fatte prima.
Accettare di seguire le idee che vanno oltre le paure, le insicurezze e le abitudini, è come andare a scuola della vita e fare esami di opportunità, occasioni, possibilità. E’ permetterci di fare scelte positive a favore di nuove esperienze.
Certo, è difficile aprirsi a nuove prove o espandere i propri confini, avendo in mente esperienze passate negative e la sensazione di non essere sicuri di se stessi. Ma è proprio agendo il ’sì’ che si esce dalla tana, dalle zone di confort, dalle abitudini.
Si comincia da dove ci sentiamo meglio. Si parte dal ‘no’, per riconoscere paure ed insicurezze, si tira un bel respiro, si aprono nuove porte e si procede con il ’sì’ a nuove persone e a momenti di vita che non avremmo mai vissuto.
Quindi si alla tenda in posti selvaggi, alla bicicletta al chiaro di luna, alle camminate a perdifiato e a quei silenzi, ritmi e panorami che rimarginano vecchie e nuove ferite.
Certo, c’è il rischio di vivere la vita come un grande parco giochi, in realtà abbiamo bisogno di correre dei rischi e di immergerci in situazioni nuove e diverse per sperimentare appieno l’esperienza del corpo, delle emozioni e della nostra esistenza.
La libertà di azione, quella che ci fare dire di ‘sì’, è quella che fa brillare il nostro vero io, quello che la gente vede e apprezza e che non dobbiamo vergognarci di mostrare.
E allora, facciamoci questo regalo, diciamo un po’ più spesso ‘sì’. Abbiamo solo una vita da vivere e solo una possibilità di viverla nel modo più completo possibile. Non vi pare?