
Si realizza fin da bambini il forte dibattito interno dove la forza delle emozioni quali la paura, la rabbia, l’impotenza, prendono il sopravvento sull’io, sulla volontà e sulla ragione della persona. Il meccanismo sotteso al processo viene definito in letteratura ‘isterico’ (con stati emozionali molto intensi, alterazioni psicosomatiche, sensitivo sensoriali, neurovegetative e mnemoniche) e può determinare anche in età adulta un forte monitoraggio della persona sui propri stati interni per poter reagire a condizioni di stress emotivo e psicologico.
Il grande sforzo, per gestire situazioni di stress relazionale, può condurre la persona a un controllo molto accentuato sulle sensazioni emotive attraverso una gamma di strategie che vanno dal controllo reiterato dei comportamenti propri e altrui, con una spiccata attenzione ai segnali di perturbazione, fino allo sviluppo di processi creativi e artistici che esprimono il tentativo di elaborare risposte mature a situazioni destabilizzanti.
In una relazione, pertanto, si possono determinare scenari a forte tensione emotiva, dove la ragione richiede comportamenti determinati, ordinati, risonanti, responsabili, adulti, mentre il sentimento veleggia nella mancanza di un ruolo, nella dipendenza sgradevole, nella seduzione contaminata, nella percezione di una trappola da cui emerge una ‘bimba’ troppo sensibile.
E allora, via con strategie interiori di rilassamento e di meditazione, per realizzare una indipendenza interiore; avanti con strategie di ‘coping’ e di adattamento mature, per soddisfare un bisogno di normalità; avanti con i ponti artistici e il bisogno di giocare, per esprimere l’essere donna dai bisogni radicati; avanti con la consapevolezza e la tolleranza, per accettare la realtà così com’è, anche se mutevole; avanti con le proprie ali, per osservare la propria sensibilità e le nevrosi altrui con la leggerezza di uno sguardo evoluto; avanti con la rinascita e il coraggio di esistere, con una voce dentro che dice: ‘pensa al come, pensa al tempo, pensa a te!’.
Il grande sforzo, per gestire situazioni di stress relazionale, può condurre la persona a un controllo molto accentuato sulle sensazioni emotive attraverso una gamma di strategie che vanno dal controllo reiterato dei comportamenti propri e altrui, con una spiccata attenzione ai segnali di perturbazione, fino allo sviluppo di processi creativi e artistici che esprimono il tentativo di elaborare risposte mature a situazioni destabilizzanti.
In una relazione, pertanto, si possono determinare scenari a forte tensione emotiva, dove la ragione richiede comportamenti determinati, ordinati, risonanti, responsabili, adulti, mentre il sentimento veleggia nella mancanza di un ruolo, nella dipendenza sgradevole, nella seduzione contaminata, nella percezione di una trappola da cui emerge una ‘bimba’ troppo sensibile.
E allora, via con strategie interiori di rilassamento e di meditazione, per realizzare una indipendenza interiore; avanti con strategie di ‘coping’ e di adattamento mature, per soddisfare un bisogno di normalità; avanti con i ponti artistici e il bisogno di giocare, per esprimere l’essere donna dai bisogni radicati; avanti con la consapevolezza e la tolleranza, per accettare la realtà così com’è, anche se mutevole; avanti con le proprie ali, per osservare la propria sensibilità e le nevrosi altrui con la leggerezza di uno sguardo evoluto; avanti con la rinascita e il coraggio di esistere, con una voce dentro che dice: ‘pensa al come, pensa al tempo, pensa a te!’.