
L’incontro degli amanti ha il suo apice nell'esperienza creativa del sesso e nella relazione d’amore. A volte la coppia soffre a causa di una attività sessuale non coincidente per esigenze e tempi. Altre volte riesce a sublimare e a trasformare l’energia del sesso in amore.
Più spesso il sesso viene vissuto come territorio di battaglia ed esercizio di potere, soprattutto quando il sesso diventa merce di scambio per qualcos'altro: conferme e verifiche (per la forza di attrazione e di suggestione nei confronti dell’amata); scelte e decisioni (rispetto al vigore espresso dal cambiamento di vita e dal desiderio finalizzato al piacere, dell’amato).
Per entrambi gli amanti il sesso, oltre che in una salutare espressione di se stessi, può trasformarsi in una relazione di potere e di conquista. In altre parole: una relazione basata sull'immaturità.
Va bene. Ci può stare che in una fase della propria vita ci si identifichi con l’archetipo del guerriero che, lancia in resta, conquista, possiede e usa l’altro. O con l’archetipo dell’innocente che guarda con fiducia chi si prende cura di lui.
Ci può stare che in una fase di forti desideri si scambi ogni emozione come uno scopo vitale da realizzare.
Però è importante non confondere l’energia creativa che fluisce attraverso il sesso con l’amore. Perché l’amore è l’uso creativo del sesso e non l’esercizio di un potere finalizzato.
Desiderare e avere bisogno di verifiche d’amore attraverso il sesso non significa amare. Volere l’amore o il sesso, quale verifica del proprio potere, prima o poi, diventa ’il’ problema: entrambi non ricevono alcun amore dall'altro. Soddisfano dei desideri, esercitano il piacere, confermano delle strategie, ma non si conoscono nella verità dell’amore, che non può essere richiesto, può solo essere dato.
Si può avere un amante che compie delle scelte perché imbrigliato, perché spinto dalle proprie passioni e suggestioni, ma sarà un risultato inutile se quelle scelte sono dettate dall'inesperienza dell’amore e da un archetipo che non ha lasciato le proprie armi.
Più spesso il sesso viene vissuto come territorio di battaglia ed esercizio di potere, soprattutto quando il sesso diventa merce di scambio per qualcos'altro: conferme e verifiche (per la forza di attrazione e di suggestione nei confronti dell’amata); scelte e decisioni (rispetto al vigore espresso dal cambiamento di vita e dal desiderio finalizzato al piacere, dell’amato).
Per entrambi gli amanti il sesso, oltre che in una salutare espressione di se stessi, può trasformarsi in una relazione di potere e di conquista. In altre parole: una relazione basata sull'immaturità.
Va bene. Ci può stare che in una fase della propria vita ci si identifichi con l’archetipo del guerriero che, lancia in resta, conquista, possiede e usa l’altro. O con l’archetipo dell’innocente che guarda con fiducia chi si prende cura di lui.
Ci può stare che in una fase di forti desideri si scambi ogni emozione come uno scopo vitale da realizzare.
Però è importante non confondere l’energia creativa che fluisce attraverso il sesso con l’amore. Perché l’amore è l’uso creativo del sesso e non l’esercizio di un potere finalizzato.
Desiderare e avere bisogno di verifiche d’amore attraverso il sesso non significa amare. Volere l’amore o il sesso, quale verifica del proprio potere, prima o poi, diventa ’il’ problema: entrambi non ricevono alcun amore dall'altro. Soddisfano dei desideri, esercitano il piacere, confermano delle strategie, ma non si conoscono nella verità dell’amore, che non può essere richiesto, può solo essere dato.
Si può avere un amante che compie delle scelte perché imbrigliato, perché spinto dalle proprie passioni e suggestioni, ma sarà un risultato inutile se quelle scelte sono dettate dall'inesperienza dell’amore e da un archetipo che non ha lasciato le proprie armi.