
Una coppia si è separata. Dalle macerie della separazione rimangono le polveri dell’affetto, le responsabilità della cura, ma è crollato l’impianto d’amore che sosteneva il matrimonio. E con esso è finita ogni speranza di riconciliazione.
L’affetto rimane, insieme alla stima e alle responsabilità verso i figli. Fino alla manifestazione di altre situazioni affettive o interessi, non si prevedono feriti sul campo. Piuttosto, chi rimane appeso alla speranza di un eventuale ritorno, farà di tutto per far cadere il muro di Berlino del proprio astio, delle proprie ferite, del proprio dolore, e anzi venderà pietra per pietra le sue delusioni, pur di riconquistare l’amata.
Ma cos’è che termina quando finisce l’amore e non si prova più nulla?
Si esaurisce la passione, l’attrazione, il desiderio sessuale, il fare le cose insieme, i progetti comuni. Viene a mancare la costruzione del ‘nido di amanti’, non si percepisce più il ‘noi’, non si vede il futuro insieme, non si sente più quel ‘profumo’.
Ma è proprio vero che basta non sentire più nulla per separarsi? O invece è vero che si ama altro e che, per ‘differenza’, si riconosce la differenza?
Spesso è proprio così. Lo sfinimento di una relazione rimbalza su nuovi orizzonti d’amore. E’ un amore che si avrebbe voglia di gridare ai quattro venti per dire quanto si ama e quanto si è cambiati grazie a quella scoperta.
Si vorrebbe dire la verità dell’amore ai figli, al marito, ai genitori, agli amici, a tutti in un trionfo di felicità. Ma, avere la propria vita in mano e il cuore in cielo non ci esime dall’essere rispettosi degli altri, dei loro tempi, dei loro sviluppi.
Per questo, il rispetto, l’affetto e la sensibilità per le persone care, vengono prima della verità. O ancora meglio, godiamo della verità con la responsabilità di adulti che capiscono le sofferenze e i tempi imposti agli altri dalle nostre scelte.
L’affetto rimane, insieme alla stima e alle responsabilità verso i figli. Fino alla manifestazione di altre situazioni affettive o interessi, non si prevedono feriti sul campo. Piuttosto, chi rimane appeso alla speranza di un eventuale ritorno, farà di tutto per far cadere il muro di Berlino del proprio astio, delle proprie ferite, del proprio dolore, e anzi venderà pietra per pietra le sue delusioni, pur di riconquistare l’amata.
Ma cos’è che termina quando finisce l’amore e non si prova più nulla?
Si esaurisce la passione, l’attrazione, il desiderio sessuale, il fare le cose insieme, i progetti comuni. Viene a mancare la costruzione del ‘nido di amanti’, non si percepisce più il ‘noi’, non si vede il futuro insieme, non si sente più quel ‘profumo’.
Ma è proprio vero che basta non sentire più nulla per separarsi? O invece è vero che si ama altro e che, per ‘differenza’, si riconosce la differenza?
Spesso è proprio così. Lo sfinimento di una relazione rimbalza su nuovi orizzonti d’amore. E’ un amore che si avrebbe voglia di gridare ai quattro venti per dire quanto si ama e quanto si è cambiati grazie a quella scoperta.
Si vorrebbe dire la verità dell’amore ai figli, al marito, ai genitori, agli amici, a tutti in un trionfo di felicità. Ma, avere la propria vita in mano e il cuore in cielo non ci esime dall’essere rispettosi degli altri, dei loro tempi, dei loro sviluppi.
Per questo, il rispetto, l’affetto e la sensibilità per le persone care, vengono prima della verità. O ancora meglio, godiamo della verità con la responsabilità di adulti che capiscono le sofferenze e i tempi imposti agli altri dalle nostre scelte.