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Psicologia e Psicoterapia

'L'amico soffre: diversità di vedute' di Lorenzo Manfredini

18/11/2016

2 Commenti

 
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L’amico soffre per la malattia di un genitore e una coppia di amici si prodiga per compiangerlo ... in modi diversi.

Per la coppia, l’esperienza dell’amico, diventa un’occasione per capire le diversità di reazione di fronte ad eventi esterni drammatici.

Lei vive la recente sofferenza dell’amico con emozione, mal di stomaco e desiderio di prodigarsi. Per questo telefona al marito per confrontarsi sul cosa fare.
Lui, lapidario e concreto risponde: ‘primo, non sei un medico e non puoi farci niente; secondo, non puoi risolvere i problemi emotivi del nostro amico, perché li deve affrontare da solo; e terzo, quello che possiamo fare è essergli vicino come amici’. ‘Inoltre, io devo lavorare, tu dormi un po’!’. ‘Non puoi farti carico dei suoi problemi, né di quelli del mondo!’.

Per una persona sensibile, che si commuove, che abbraccia l’amico quando lo vede e non riesce a dirgli nulla di più, o che compra la torta per fargli piacere, il distacco del marito suona come una forma di egoismo menefreghista.

Però, cosa succede nell’incontrare l’amico nella realtà di tutti i giorni? Che il lui della coppia, nella sua apparente distanza, diventa rassicurante, positivo e propositivo; lei diventa silenziosa, preoccupata e pessimista sugli sviluppi del suo dolore, anche se a parole sembra dire tutto il contrario.

Lui sembra l’egoista di turno e lei l’empatica. Ma quale comportamento risulterà più utile nei confronti dell’amico? Penso una combinazione di entrambi.

Vediamo l’aspetto positivo dell’affrontare un dolore. Una persona affronta una prova difficile, mette in moto le sue risorse emotive e cognitive e nell'elaborare il dolore, cresce.

In pratica, quando ci confrontiamo con qualcuno, noi siamo lo specchio che riflette la sua esperienze. In seconda battuta, se ci riusciamo, siamo i traduttori delle sue prove emozionali e siamo fidati quando, nell’ascoltarlo, riusciamo a portare alla luce la preziosità delle sue consapevolezze.

Quindi, e per fare una sintesi: bene la capacità di partecipare alla sofferenza dell’altro e ottimo riuscire a dire: ‘mi emoziona molto la tua sofferenza, sono fiducioso che saprai trovare modi utili per affrontare questi momenti difficili e sappi che potrai contare sempre sulla mia/nostra amicizia. 

2 Commenti
alessandra bissacco
18/11/2016 01:04:06 pm

un esempio, la mia esperienza personale. Nel dramma dell'improvvisa morte di mio marito ho ricevuto molto da molti. Chi mi ha donato parole, chi tanti e concreti fatti, chi con silenzi. Io ho preso tutto e accettato tutto, anche i silenzi, anche chi mi ha detto "non ti ho chiamata per non disturbarti" e so che lo ha fatto credendo davvero che un chiamata potesse essere un disturbo, mentre pe rme non lo era affatto. molti hanno fatto, a modo loro, ciò che non sono riuscita ad accettare sono stati gli atteggiamenti giudicanti e quelli estremamente direttivi. quando si soffre molto credo si abbia bisogno di qualcuno che, da amico, sappia accogliere il nostro dolore, abbia il coraggio di farci riflettere se nota atteggiamenti con cui noi stessi possiamo arrecarci danno, ma non credo si sopporti il giudizio. Grazie.

Risposta
Lorenzo Manfredini
18/11/2016 02:25:12 pm

Cara Alessandra, la preziosità degli amici è inestimabile, come come la capacità di transitare nei momenti difficili. E hai ragione, i giudizi non traducono al meglio la realtà di certi momenti. Ti abbraccio

Risposta



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Psicologo – Psicoterapeuta dell'approccio Cognitivo e Corporeo
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